Avvenire di Calabria

La notizia della morte avvenuta questa mattina è stata resa nota dal direttore della Sala stampa della Santa Sede Matteo Bruni

Si è spento papa Benedetto XVI, la Calabria lo ricorda con gratitudine

Nel 2011 la visita in Calabria dell'allora Pontefice. La sua esortazione ai giovani e ai calabresi: «Non cedete mai alla tentazione del pessimismo»

di Redazione Web

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«Con dolore informo che il Papa Emerito, Benedetto XVI, è deceduto oggi alle ore 9:34, nel Monastero Mater Ecclesiae in Vaticano». Queste le parole con cui il direttore della Sala stampa della Santa Sede, Matteo Bruni ha annunciato il ritorno alla Casa del Padre del Papa emerito. «Non appena possibile seguiranno ulteriori informazioni», ha aggiunto.


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Dalla mattina di lunedì 2 gennaio, le spoglie mortali del Papa Emerito Benedetto XVI saranno esposte alla venerazione dei fedeli nella Basilica Vaticana. La celebrazione delle esequie sarà giovedì 5 gennaio alle 9.30 in piazza San Pietro e sarà presieduta da Papa Francesco.

Già da giorni le condizioni di salute del Papa emerito si erano aggravate per l'avanzare dell'età, come riferito dalla Sala stampa vaticana in riferimento all'aggiornamento sull'evolversi della situazione.

Lo stesso successore, papa Francesco, aveva voluto condividere pubblicamente la notizia sul peggioramento dello stato di salute di Benedetto XVI al termine dell'ultima udienza generale dell'anno, il 28 dicembre. In quella occasione il Santo Padre aveva invitato a pregare per il Papa emerito «molto ammalato», perché il Signore potesse consolarlo e sostenerlo «in questa testimonianza di amore alla Chiesa fino alla fine».

Immediata la commozione di tutta la Chiesa e del mondo, per una notizia che, per quanto attesa, è comunque dolorosa. Su invito dell'arcivescovo Fortunato Morrone, anche tutta la comunità diocesana di Reggio Calabria - Bova, il presbiterio, i diaconi, i religiosi e le religiose, i seminaristi e i fedeli laici, si uniscono al dolore e alla preghiera della comunità ecclesiale, elevando preghiere di suffragio per Benedetto XVI e, nello stesso tempo, rendendo lode al Signore per il dono di questo grande Papa che ha contribuito in modo determinante a rievangelizzare l'occidente. Risuonano ancora nel cuore le parole pronunciate da papa Ratzinger nella sua visita pastorale in terra di Calabria: «Non cedete mai alla tentazione del pessimismo e del ripiegamento su voi stessi».

95 anni intensi, vissuta al servizio della Chiesa

Joseph Ratzinger, grande teologo e cardinale, quindi Vescovo di Roma con il nome di Benedetto XVI per sette anni, dieci mesi e nove giorni (dal 19 aprile 2005 al 28 febbraio 2013) e infine Papa emerito, sarà ricordato (forse soprattutto) come colui che ha fatto il gesto rivoluzionario (e impensabile fino a un minuto prima del clamoroso annuncio in latino dell’11 febbraio 2013) della rinuncia.

Ma i suoi 95 anni di vita terrena non si possono certo ridurre agli ultimi dieci, per quanto importanti. Joseph Ratzinger, nato il 16 aprile 1926 a Marktl am Inn, è stato un vero gigante nella storia recente della Chiesa.

Ordinato sacerdote il 29 giugno dell'anno 1951, brillante professore di teologia a Frisinga, Bonn, Munster e Tubinga, esperto al seguito del cardinale Frings al Concilio, arcivescovo di Monaco e Frisinga e prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede negli anni del pontificato di san Giovanni Paolo II, di cui fu fidato collaboratore gli successe sulla Cattedra di Pietro.

Impressionante la mole e la qualità dei suoi scritti, fondamentale e per alcuni versi ancora non compreso a fondo il suo ministero petrino. La sua morte probabilmente ci aiuterà a farlo. Certo chiede di non disperderne l’immensa eredità.

Benedetto XVI e la visita pastorale in Calabria: «Non cedete mai alla tentazione del pessimismo»

Come già anticipato, durante il suo pontificato papa Ratzinger visitò anche la Calabria. «Sono venuto per condividere con voi gioie e speranze, ideali di questa comunità diocesana. So che anche a Lamezia come in tutta la Calabria non mancano problemi e preoccupazioni. Dove la criminalità ferisce il tessuto sociale, in cui si ha la sensazione di essere in emergenza. Non cedete al pessimismo, fate appello alle risorse della vostra fede e delle vostre capacità umane», disse in occasione della sua visita pastorale del 9 ottobre 2011.

Parole di speranza e di conforto per una terra definita «sismica» per «comportamenti» e «strutture», colpita dalla «disoccupazione giovanile» e da una «criminalità efferata», che papa Benedetto XVI pronunciò dinnanzi a 40 mila fedeli che affollavano l'area industriale ex Sir di Lamezia Terme, nei mesi successivi intitolata proprio al Papa tedesco.

In quella occasione, Benedetto XVI rinnovò l'appello per una nuova generazione capace di impegnarsi per il bene comune, invitando a farlo «non per interessi di parte».

«All’emergenza, voi calabresi avete saputo rispondere con una prontezza e una disponibilità sorprendenti, con una straordinaria capacità di adattamento al disagio. Sono certo - ancora le sue parole - che saprete superare le difficoltà di oggi per preparare un futuro migliore. Non cedete mai alla tentazione del pessimismo e del ripiegamento su voi stessi».

Nella sua esortazione l'allora Pontefice aggiunse: «Fate appello alle risorse della vostra fede e delle vostre capacità umane; sforzatevi di crescere nella capacità di collaborare, di prendersi cura dell’altro e di ogni bene pubblico, custodite l’abito nuziale dell’amore; perseverate nella testimonianza dei valori umani e cristiani così profondamente radicati nella fede e nella storia di questo territorio e della sua popolazione».

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