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La Calabria, con un dato di 5.0, occupa, insieme a Basilicata, Sicilia e Puglia, il primo posto della classifica delle regioni sottoposte ad un elevato tasso di stress idrico: ossia rapporto tra prelievi idrici totali e disponibilità di acqua superficiale e sotterranea. Gli enti e le società chiamate a gestire il prezioso liquido non stanno a guardare. Un'occasione per riaccendere i riflettori sul tema è proprio la data di oggi. Il 17 giugno, infatti, è la Giornata mondiale per la lotta alla desertificazione e alla siccità.
I cambiamenti climatici impongono una radicale trasformazione degli usi e della gestione delle risorse idriche. La mancanza di precipitazioni e di eventi nevosi consistenti ha aggravato lo stato delle riserve idriche superficiali, che soffrono non solo del deficit di precipitazioni, ma anche dell’elevata evapotraspirazione.
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Questa sistemica trasformazione degli assetti climatici, in special modo nelle regioni meridionali, richiede un rapido passaggio dalla gestione emergenziale a un efficientamento strutturale del sistema di adduzione e distribuzione della risorsa idrica. Sul punto, abbiamo sentito raccolto la testimonianza di Sorical, la principale società che gestisce il servizio idrico in Calabria per conto della Regione.
Sorical sta intervenendo con un piano di manutenzione straordinaria relativo alle opere di adduzione primaria. «Questo piano viene spiegato comprende la sostituzione di tratti di condotta adduttrice, una campagna di riefficientamento sui campi pozzi e la razionalizzazione dell’esercizio di alcuni schemi idrici». Tuttavia, viene ancora detto, «questi interventi da soli non sono risolutivi, considerando che la rete idropotabile regionale ha un’estensione di oltre 5.300 chilometri di condotte.
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È quindi necessario agire sulla riduzione dei consumi, la lotta agli sprechi e agli usi impropri, e la razionalizzazione delle reti idriche di distribuzione all’interno dei comuni». Nell’ultimo periodo, la Regione Calabria ha sottoscritto contratti per intervenire su 60 comuni, con interventi mirati allo studio e alla razionalizzazione delle reti idriche, per una popolazione residente di oltre 60 milioni di euro.
Sorical, in qualità di gestore unico del Servizio idrico integrato (Sii), ha ricevuto un finanziamento dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) di circa 32,8 milioni di euro per ulteriori 21 comuni.
Entro breve verranno avviate le attività. «È un lavoro immane ma indispensabile affinché entro qualche anno si possano cogliere tutti i vantaggi in termini di efficienza nella gestione del servizio idrico a beneficio dei cittadini calabresi», viene ancora spiegato.
Per quanto riguarda i singoli territori, in realtà come Reggio Calabria, riferisce ancora Sorical, «possiamo dire che abbiamo digitalizzato tutta la rete e ora siamo in grado di sapere in tempo reale dove ci sono rotture, grazie al monitoraggio h24 di oltre 30 siti.
Abbiamo effettuato 250 riparazioni con due squadre, una dedicata alle emergenze nuove e l’altra alle segnalazioni arretrate, a seguito del subentro operativo di Sorical a Castore. Abbiamo installato oltre 4 mila smart meter che consentiranno a Sorical di fatturare i consumi reali e non più quelli stimati.
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Inoltre, è attivo da pochi giorni MySorical, il portale web per gli utenti, disponibile anche come app per iOS». Insomma, interventi necessari, volti, in particolare, a garantire una gestione sostenibile e efficiente delle risorse idriche, a beneficio di tutti i cittadini.
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