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Sovraindebitamento e usura: Roma, aumenta percentuale di mutui in sofferenza

di Redazione Web

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Asta imminente, avviso di decadenza, azione giudiziale di recupero, ritardo nel pagamento delle rate dai 6 mesi a un anno. A Roma e nel Lazio tra il 2020 e il 2022 la percentuale di mutui in sofferenza è stata del 5,02% su 558 casi. Percentuale che sale al 29,17% se si rapportano questi casi in sofferenza all’insieme dei “Proprietari con Mutuo”. La relazione tra sovraindebitamento e rischio abitativo è riportata nero su bianco nel primo Rapporto delle attività svolte nel periodo 2020-2023 dalla Fondazione Salus Populi Romani, promossa dalla diocesi di Roma, intitolato “Ripartire si può”.

Il volume, presentato questa mattina, venerdì 9 febbraio, alla Cittadella della Carità Santa Giacinta, arricchito di infografiche e tabelle, in 76 pagine documenta le numerose iniziative promosse dall’organismo della diocesi di Roma per sostenere le famiglie sovraindebitate a Roma e nel Lazio. Dal rendiconto della Fondazione emerge che un numero crescente di famiglie fatica a pagare il mutuo della casa.

La metà di queste deve far fronte a rate di prestiti e mutui che pesano per oltre il 50% del reddito disponibile, un reddito prodotto per oltre la metà da un solo percettore. Nel dettaglio il 2,87% sul totale dei casi e il 10,42% sui richiedenti con mutui ipotecari/fondiari hanno accumulato alcuni mesi di ritardo nel pagamento delle rate. In molti casi, il ritardo supera i limiti previsti dalla Legge Gasparrini, che permette di richiedere la sospensione del mutuo. Nel triennio 2020-2022 la Fondazione ha realizzato sette interventi di consolidamento debiti con garanzia e trattativa immobiliare.

Intervenendo in fase avanzata di procedura esecutiva per la vendita all’asta, è quindi riuscita a salvare la prima abitazione di sette nuclei familiari: 2 nuclei di adulti, 3 famiglie con minori, 2 single. In 5 casi su 7 le persone non sono riuscite a pagare il mutuo per difficoltà lavorative. In due casi, la sofferenza finanziaria è derivata da una separazione conflittuale e collegata all’esigenza di cure sanitarie. Dall’analisi delle posizioni debitorie emerge inoltre che il 18% ha insoluti di affitto ed il 43,5% di questi con un arretrato di oltre 6 mensilità; il 15% presenta rate di Condominio da pagare e per il 61,5% di questi il debito è sino a 4.000 euro. Infine, il 20,4% ha un debito con l’Agenzia delle Entrate, di questi il 28% ha un debito sino a 4.000 euro, il 36,5% porta Cartelle esattoriali fino a 20.000 euro e il 21% ha una debitoria erariale per oltre 30.000 euro.



Fonte: Agensir

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