Avvenire di Calabria

Spagna: diocesi di Madrid, nel 2024 il progetto “Repara” ha assistito 95 vittime di abusi

di Redazione Web

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Nel 2024, nella diocesi di Madrid il progetto “Repara” ha assistito 95 vittime dirette di abusi. È quanto evidenzia il rapporto annuale di Repara. Attualmente ci sono 10 casi aperti presso i tribunali canonici, alcuni con più vittime.
I dati mettono in luce una tendenza alla riduzione dei casi recenti di abusi sessuali su minori in ambito ecclesiastico. È stata curata solo una vittima minorenne, non appartenente alla diocesi di Madrid. Si percepisce un aumento della sensibilità e una maggiore attuazione delle politiche di prevenzione nella Chiesa. Tuttavia, la maggior parte dei casi trattati corrispondono ad abusi avvenuti decenni fa, le cui conseguenze sono ancora presenti.
Si registra un notevole aumento dei casi di abusi spirituali tra gli adulti. Prima dell’abuso sessuale, di solito c’è un abuso di potere, di coscienza o di spiritualità, che funge da facilitatore.
Gli abusi sessuali all’interno della famiglia sono motivo di preoccupazione e, secondo il rapporto, non ricevono sufficiente attenzione da parte delle autorità pubbliche. “Gli abusi sessuali domestici restano un problema invisibile. È necessaria una risposta più proattiva da parte delle amministrazioni per affrontare, prevenire e curare questa realtà, soprattutto tra i minori”, sottolinea il rapporto. La maggior parte di questi casi è legata ad abusi avvenuti decenni fa, il che evidenzia la necessità di un sostegno continuo e di spazi di riparazione, poiché è evidente che, nonostante i crimini siano prescritti, l’impatto degli abusi è ancora presente nelle vittime.
In termini numerici, gli abusi sessuali continuano a essere più frequenti in ambito domestico (35 casi) e diocesano (23 casi), 14 di questi sono direttamente collegati alla diocesi di Madrid. Si sono registrati inoltre 8 casi nella vita religiosa e 4 in movimenti e realtà ecclesiali.
Il rapporto evidenzia un aumento delle denunce di abusi di autorità e di coscienza, con 13 casi nei movimenti ecclesiali, 5 nella vita religiosa e 4 nelle vittime secondarie.
Un altro dato rilevante è l’aumento delle consulenze legali telefoniche e la riduzione dei tempi tra la verbalizzazione dell’abuso e la sua denuncia, che indicano una maggiore consapevolezza da parte delle vittime e una crescente fiducia nella risposta della Chiesa.
“Repara” non è un organo di indagine o di istruzione, bensì un organo che fornisce assistenza alle vittime e, quando queste lo richiedono volontariamente, ai carnefici.
Nel 2024, è stato vissuto un momento importante: l’atto di riconoscimento e riparazione per le vittime di abusi nella Chiesa, che si è svolto nella cattedrale dell’Almudena, alla presenza del cardinale arcivescovo di Madrid José Cobo.
Nel corso del 2024 Repara ha svolto diverse attività di sensibilizzazione sul problema degli abusi: quattro sessioni di formazione nelle parrocchie di Madrid; sensibilizzazione dei sacerdoti della diocesi a favore di una Chiesa che promuova sempre la cultura della cura reciproca e del rispetto; partecipazione a sessioni di formazione con diverse comunità religiose, conferenze davanti a uditori in diverse diocesi e presentazione al convegno internazionale Safeguarding the Catholic Church in Europe; collaborazione con la Cattedra Pro+Tejer dell’Università Complutense, focalizzata sulla ricerca e la didattica sull’abuso di coscienza e sull’abuso spirituale. Nell’area terapeutica di Repara è stato creato uno spazio per le persone che hanno subito abusi spirituali, di coscienza e di potere nella Chiesa. Da questi incontri è nato un video in cui le vittime offrono la loro testimonianza.

Fonte: Agensir

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