Avvenire di Calabria

Sport e inclusione: Roma, domani la partita di calcio Fratelli tutti – Rinascita refugee

di Redazione Web

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Il Papa incontrerà mercoledì mattina, all’udienza generale, la comunità che fa riferimento alla cooperativa Rinascita, la sede è a Copertino, che in prima linea lavora in diversi ambiti sociali. Da tre anni il calcio è divenuto un’opportunità di accoglienza e inclusione per migranti, rifugiati e richiedenti asilo, tanto che la squadra Rinascita refugee oggi milita nel campionato di promozione (girone b) e sta per giocarsi la finale di Coppa Italia di categoria. E a novembre, a Roma, ha anche vinto il torneo del progetto inclusivo “Rete” per minori stranieri non accompagnati.

Ed è proprio questa esperienza inclusiva e solidale di vita e di speranza che la cooperativa desidera condividere domani con il Papa. Dopo l’udienza in Vaticano, ecco la partita – alle 16.30 nel campo dell’Università “La Sapienza” a Tor di Quinto – con la squadra “Fratelli tutti” – la richiesta è partita proprio dal team dei migranti – composta da dipendenti vaticani, sacerdoti della Curia Romana, preti e seminaristi che studiano nei Pontifici Collegi e nelle Pontificie Università. A far da capitano sarà un ospite della Caritas di Roma: una scelta che rende chiaro il progetto. Allenatore-giocatore sarà don Miguel Cardoso, officiale del Dicastero per la cultura e l’educazione. L’arbitraggio sarà assicurato dai “fischietti” del Centro sportivo italiano.

Un match “con” e non “contro” – probabilmente le squadre si mischieranno… – per dare simbolicamente “un calcio al razzismo e alla povertà” spiegano i promotori. Assicurando che “il risultato è davvero l’ultima cosa che conta”. “Non importa chi farà più gol, perché il gol decisivo lo fate insieme, il gol che fa vincere la speranza e che dà un calcio all’esclusione”, ebbe a ricordare Francesco – proprio alla vigilia (20 novembre 2021) della partita giocata dalla “Fratelli tutti” con la squadra della World Rom Organization – invitando a vivere uno stile di sport dove “non ci sono barriere e che fa dell’inclusione la semplice normalità”.



Fonte: Agensir

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