Papa Francesco: “vivere senza nulla di proprio, senza che nulla di nostro sia rimasto nella cella, in tasca o nel cuore”
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“Profondamente preoccupata, anche per le denunce di sparizioni forzate di massa, per l’assenza di informazioni su palestinesi della Striscia di Gaza arrestati dalle forze israeliane”. Così si è detta Amnesty International in una nota in cui ricorda che il 16 dicembre l’Ufficio dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite sui diritti umani ha affermato di aver ricevuto “numerose inquietanti denunce” dal nord della Striscia di Gaza circa “arresti di massa, maltrattamenti e sparizioni forzate”, che potrebbero riguardare migliaia di palestinesi, minorenni inclusi.
Nelle fotografie e nei filmati verificati dal Crisis Evidence Lab di Amnesty International si vedono le forze israeliane sottoporre a trattamenti inumani e degradanti palestinesi arrestati a Beit Lahia, nella Striscia di Gaza settentrionale. “La sorte di molti di questi detenuti rimane sconosciuta”, spiega l’Ong, aggiungendo che “altri palestinesi di Gaza, compresi lavoratori e altre persone con permesso d’ingresso in Israele, restano in sparizione forzata. Le autorità israeliane hanno confermato le morti in custodia di almeno sei palestinesi in loro custodia, a ottobre e a novembre, tra cui due lavoratori di Gaza”.
“Stiamo indagando sulle denunce di sparizioni forzate di massa di palestinesi arrestati dalle forze israeliane. L’esercito israeliano deve rendere immediatamente noto dove si trovi ciascuna persona arrestata a partire dal 7 ottobre, tra cui i due giornalisti di Gaza Nidal al-Qaheidi e Haitham Abdelwahed, scomparsi da oltre due mesi. Le forze israeliane devono spiegare i motivi degli arresti e fare tutto il possibile per informare le famiglie delle persone che si trovano in loro custodia, soprattutto alla luce dei blackout che hanno isolato i residenti della Striscia di Gaza gli uni dagli altri e dal resto del mondo”, ha dichiarato Heba Morayef, direttrice di Amnesty International per il Medio Oriente e l’Africa del Nord. “Tutte le persone detenute devono essere trattate umanamente e devono vedersi garantito il diritto a un processo equo. Tutti coloro che sono detenuti arbitrariamente devono essere rimessi in libertà. Il drammatico livello d’impunità di cui godono le forze israeliane per le violazioni dei diritti umani da loro commesse sottolinea l’urgente bisogno di un’efficace indagine internazionale su tutti i decessi in custodia, sulle denunce di sparizioni forzate nonché di torture e maltrattamenti dei palestinesi di Gaza”, ha aggiunto Morayef.
“Le scene angoscianti provenienti da Gaza – denuncia Amnesty International – dovrebbero portare a una condanna internazionale e necessitano un’indagine urgente e di misure per prevenire ulteriori atti di tortura, sparizioni forzate e altri crimini di diritto internazionale. Il mondo deve assicurare che tali azioni non vengano normalizzate, bensì riconosciute come un oltraggio all’umanità”.
L’Ong ribadisce il suo appello a Hamas e ad altri gruppi armati di Gaza affinché liberino immediatamente e senza condizioni tutti gli ostaggi civili, trattino umanamente tutte le persone che hanno catturato e permettano al Comitato internazionale della Croce Rossa l’accesso agli ostaggi e ai prigionieri. “Il sequestro di ostaggi e il rapimento di civili – viene ribadito da Amnesty International – sono crimini di guerra. Riprendere con le telecamere e diffondere testimonianze degli ostaggi, come nel video di tre uomini anziani ostaggi civili, pubblicato dal braccio armato di Hamas il 18 dicembre, costituiscono trattamenti inumani e degradante”.
Fonte: Agensir
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