Avvenire di Calabria

Striscia di Gaza: Amnesty International, “per fosse comuni garantire accesso a un’indagine indipendente”

di Redazione Web

Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram
Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram


Non perdere i nostri aggiornamenti, segui il nostro canale Telegram: VAI AL CANALE


“La raccapricciante scoperta di fosse comuni evidenzia l’urgenza che sia garantito immediato accesso nella Striscia di Gaza a un’indagine indipendente, della quale facciano parte esperti sui diritti umani e di anatomia forense, col compito di conservare prove e svolgere accertamenti indipendenti e trasparenti per assicurare che i responsabili di ogni violazione dei diritti umani siano chiamati a risponderne”. Lo ha dichiarato la direttrice delle ricerche di Amnesty International, Erika Guevara-Rosas, a seguito della scoperta di centinaia di corpi all’interno di fosse comuni presso gli ospedali al-Nasser di Khan Younis e al-Shifa di Gaza City
“La mancanza d’accesso, nella Striscia di Gaza, a personale esperto in materia di diritti umani ha sin qui ostacolato indagini efficaci sull’effettiva dimensione delle violazioni dei diritti umani e dei crimini di diritto internazionale commessi negli ultimi sei mesi, di cui è stata documentata solo una piccola parte – ha aggiunto -. Senza adeguate indagini che possano determinare come quelle persone siano morte o quali violazioni possano essere state commesse, non sapremo mai la verità sull’orrore che si cela dietro quelle fosse comuni”.
“Le fosse comuni sono potenziali scene del crimine che offrono prove importanti ma sensibili al tempo. Queste prove dovranno essere protette fino a quando personale professionalmente preparato e dotato delle risorse necessarie non potrà svolgere in sicurezza le esumazioni e le accurate identificazioni dei resti”.
Per Guevara-Rosas, “la mancanza di esperti in anatomia forense e la decimazione del settore medico di Gaza a seguito della guerra e del crudele blocco imposto da Israele, unitamente all’indisponibilità delle risorse necessarie per identificare i corpi, come ad esempio i test del Dna, rappresentano enormi ostacoli per l’identificazione dei resti. In questo modo si nega alle vittime una degna sepoltura e alle loro famiglie, che sono in un limbo d’incertezza e angoscia, il diritto alla verità e alla giustizia”.
La direttrice delle ricerche di Amnesty International ha ricordato che “assicurare la conservazione delle prove è una delle misure ordinate dalla Corte internazionale di giustizia a Israele al fine di prevenire un genocidio”.
“In un completo vuoto di accertamento delle responsabilità e di fronte alle crescenti prove di crimini di guerra a Gaza, le autorità israeliane devono garantire il rispetto delle decisioni della Corte, garantendo immediato accesso a un’indagine indipendente e assicurando che tutte le prove di violazioni dei diritti umani saranno conservate”, ha osservato Guevara-Rosas, concludendo che “gli altri Stati devono premere su Israele affinché rispetti l’ordine della Corte consentendo l’immediato ingresso di ispettori indipendenti sui diritti umani ed esperti di anatomia forense, compresa la neo-nominata Commissione d’inchiesta e gli ispettori della Corte penale internazionale. Non potranno esserci verità e giustizia senza un’indagine adeguata, trasparente e indipendente su queste morti”.

Fonte: Agensir

Articoli Correlati

Tags: