
Il Consiglio comunale torna in aula tra politica, polemiche e proposte: confronto acceso sul mini-rimpasto di Giunta
Dopo gli interventi di riqualificazione e ammodernamento, il Consiglio comunale di Reggio Calabria è tornato
Il 29 marzo 2020 si terrà un Referendum Costituzionale sulla riduzione del numero dei Parlamentari. Il quarto referendum costituzionale nella storia della Repubblica Italiana avrà luogo il 29 marzo 2020, per approvare o respingere il testo di legge costituzionale dal titolo "Modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari", approvato in via definitiva dalla Camera l'8 ottobre 2019, che comporta la riduzione del numero dei deputati da 630 a 400 e quello dei senatori elettivi da 315 a 200.
A differenza di quanto avvenuto alla Camera dei deputati dove la riforma venne approvata quasi all'unanimità, la proposta di riforma era stata precedentemente approvata dal Senato della Repubblica con una maggioranza inferiore ai due terzi dei componenti: di conseguenza, come prescritto dall'articolo 138 della Costituzione, il provvedimento non era stato direttamente promulgato proprio per dare la possibilità di richiedere un referendum confermativo entro i successivi tre mesi. Tale facoltà è stata esercitata da 71 senatori, più di un quinto dei membri di tale Camera richiesti dal predetto articolo, che hanno depositato la richiesta di referendum presso la Corte suprema di cassazione il 10 gennaio 2020.
A differenza dei referendum abrogativi, per la validità del referendum costituzionale non è obbligatorio che vada a votare la metà più uno degli elettori aventi diritto: la riforma costituzionale sottoposta a referendum non è promulgata se non è approvata dalla maggioranza dei voti validi, indipendente da quante persone si recano ai seggi.
Il disegno di legge costituzionale sottoposto ad approvazione si compone di quattro articoli.
Dopo gli interventi di riqualificazione e ammodernamento, il Consiglio comunale di Reggio Calabria è tornato
Falcomatà: «Scelta politica non dichiarare il dissesto. È stato compiuto un miracolo: la città risanata nei conti e nello spirito». Il documento passa con 18 voti favorevoli, 11 contrari e un astenuto
Tensioni nell’aula “Repaci” di Palazzo Alvaro che ha ospitato temporaneamente i lavori del Consiglio comunale