Avvenire di Calabria

La denuncia partita dal geologo del Cnr alla guida dell’ente calabrese

Tansi: «Via clientelismo e illegalità»

Toni Mira

Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram
Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram

«Io voglio solo riportare la Protezione civile alle sue nobili origini, senza clientelismo e illegalità». Così il capo della Protezione civile della Calabria, Carlo Tansi, geologo del Cnr riflette sulla vicenda che ha portato ai tre arresti. Non parla dell’inchiesta «per rispetto di chi sta facendo le indagini», ma conferma che «è stata fortemente supportata da una mia segnalazione». Non l’unica. «Da quando mi sono insediato ho avviato un processo di riordino amministrativo degli atti pregressi, perché non esisteva alcun ordine. E valutando tutte queste cose ho trovato una serie di profili di illegalità».

Lo ha segnalato alla magistratura?
Ho denunciato tutto nel marzo 2016. Ad esempio i fondi spesi per l’alluvione di Vibo Valentia, ben 28 milioni, ma lì stanno peggio di dieci anni fa. Ho controllato moltissimi documenti e ho verificato una serie di gravi illegalità che ho denunciato sia alla Corte dei Conti che alla Procura.

Ha denunciato come anche nel volontariato di protezione civile ci fosse clientelismo.
Il volontariato di protezione civile nella Regione è una cosa assurda. Per entrare, diversamente dalle altre regioni, bisognava fare un esame difficilissimo, ma ovviamente per gli 'amici' questi test erano già noti. Per il volontariato buono le porte sono aperte a patto che ci siano dei corsi di formazione obbligatoria. Ma si deve fare liberamente, non è un modo per fare soldi...

Anche nel volontariato?
Abbiamo pratiche di rimborso con cifre incredibili, anche 380mila euro, da un’unica associazione per assistenza a gare ciclistiche o viaggi tipo manager. O per fornitura di acqua con autobotti non in situazioni emergenziali ma per sagre paesane.

E questo è ancor più grave in una regione che tra terremoti e dissesto idrogeologico è ad altissimo rischio.
Esatto. Oltretutto abbiamo anche 141mila case abusive, su due milioni di abitanti. Mentre gran parte del patrimonio edilizio è stato costruito prima delle norme antisismiche o comunque senza precauzioni.

Una situazione difficile...
Siamo praticamente all’osso, in continua emergenza. E ci dobbiamo occupare anche dei migranti, ad esempio per la costruzione della nuova tendopoli di San Ferdinando.

Per la quale ha nuovamente fatto una denuncia in procura.
Proprio così. La Protezione civile italiana è una delle migliori del mondo, anche perché in Italia facendosi pochissima prevenzione facciamo solo emergenza e siamo diventati i più bravi del mondo. Però quando si gestisce un’emergenza hai dei margini di discrezionalità e di azione molto ampi. Se questo spirito viene tradito le nobili origini vanno a farsi benedire.

Articoli Correlati