Avvenire di Calabria

Tarquinio a Cirinnà: «Teoria gender a scuola? Grave e ingiusta»

Botta e risposta tra Monica Cirinnà e Marco Tarquinio sulle colonne di Avvenire

Stefania Laganà

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Botta e risposta tra Marco Tarquinio, direttore di Avvenire, e Monica Cirinnà, senatrice del Pd e promotrice della legge perl'istituzione delle Unioni civili in Italia.

Le colonne del quotidiano cattolico hanno ospitato una lettera della senatrice democratica che ribatte rispetto ad alcune dichiarazione che le sono state attribuite, come «la famiglia tradizionale è fascista» e la necessità di «rieducare» gli "oscurantisti". Cirinnà ha ribadito la ncessità di una scuola pubblica capace di promuovere la teoria gender «aiutando» cita testualmente la senatrice «quei figli che hanno avuto la sfiga di nascere con genitori oscurantisti».
 
Una precisazione colta al balzo da Tarquinio che ha parlato di «frasario insopportabile». «Abbiamo bisogno - scrive il direttore di Avvenire - di svelenire il confronto delle idee e di fare piuttosto tutto il necessario per sostenere la famiglia e la natalità in un'Italia che invecchia».
Dopo il fioretto, però, Tarquinio usa la sciabola: «Perché rinchiudere nella categoria degli "oscurantisti" tutti coloro che osano ricordare che un figlio o una figlia nascono sempre dall'unione di una donna e di un uomo?». Tarquinio prosegue definendo «grave e ingiusto» che le scuole pubbliche promuovano la cultura gender evidenziando come «semplicemente due donne o due uomini, non potranno mai, da soe o da soli, generare figli».

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