Avvenire di Calabria

Tiro avanti come un asino che porta Cristo sulla groppa

Su una cavalcatura modesta entra il Re: a piccoli passi; in silenzio; con gioia

di Antonino Pangallo

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È bello pensare a ciascuno di noi, alla Chiesa intera, come “Cristofori” del Regno

Non trovo pagina più bella per entrare nella Settimana santa di un testo del Card Etchegaray che mi ritrovo tra le mani. Riflettendo sulla scena dell’ingresso di Gesù a Gerusalemme, il porporato basco immagina di essere l’asino sul quale Gesù entra nella città santa. Questi pensieri ci aiutano nel cammino spirituale di questi giorni.
L’asino della Palestina è robusto, sopporta il caldo, si nutre di cardi; ha un’andatura sicura; il suo mantenimento è poco costoso. I suoi unici difetti sono la testardaggine e la pigrizia.



È bello pensare a ciascuno di noi, alla Chiesa intera, come “Cristofori” del Regno. Una bestia da soma porta su di sé il Signore della gloria. Sono contento di portarlo in groppa, ma è lui che mi guida. Su una cavalcatura modesta entra il Re: a piccoli passi; in silenzio; con gioia.

«Tiro avanti, a piccoli passi». Il cammino del credente, in un tempo frenetico, deve essere percorso con pazienza, per strade silenziose e a volte impervie, lontano da autostrade affollate e veloci che impediscono di riconoscere cavalcatura e cavaliere. A volte si inciampa e il Padrone viene sballottato. Ma Gesù non rimprovera. È meraviglioso sperimentare come sia gentile e paziente con noi.

«Tiro avanti in silenzio» dal momento che ogni parola potrebbe essere fraintesa. Meglio andare avanti sulla strada affrontando il rischio del viaggio, dell’incomprensione. A testa bassa camminare, sia nel vociare festoso della folla osannante, sia nel trambusto di chi grida la condanna a morte. Camminare in silenzio mentre gli intrighi del sinedrio prendono spazio, la violenza dei soldati divampa, la paura dei discepoli spinge alla fuga. In silenzio è bello continuare a portare Gesù come verso Betlemme, quando Maria lo aveva in grembo e silente andava. Lungo il viaggio a volte faticoso il Maestro mi sussurra soltanto all’orecchio: «Il mio gioco è soave e leggero il mio peso» (Mt 11,30).


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«Tiro avanti con gioia» confidando nella grazia che apre sentieri nuovi. Niente e nessuno potrà mai spegnere la gioia di essere amati e salvati dal Signore. Lui è il Salvatore. Dio solo basta. Anche quando l’oscurità della notte e del tradimento avanzano, le bugie dilagano, l’ipocrisia regna ed il diavolo tesse la sua trama. Ciò che conta è custodire la certezza che Lui guida i passi, trasforma gli zoccoli duri in sandali alati. Il Signore apre una via, la via della speranza
Tiro avanti, tiro avanti come un asino che porta Cristo sulla groppa. Buona Settimana Santa ai lettori.

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