Avvenire di Calabria

Parliamo dell’Udc, il cui volto reggino è quello di Nicola Paris che abbiamo intervistato

Tornano i moderati, Paris (Udc): «Proposta politica credibile»

Davide Imeneo

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Seppure l’ultima settimana a Palazzo Campanella è stata alquanto “tormentata” per la vicenda– Creazzo, c’è chi comunque si sta preparando con rinnovato entusiasmo alla nuova legislatura regionale. Parliamo dell’Udc, il cui volto reggino è quello di Nicola Paris che abbiamo intervistato.

Tutti temevano l’avanzata dei sovranisti, invece in Calabria a fare la «voce grossa» sono i moderati. Se lo aspettava?
In un periodo come quello che stiamo vivendo, caratterizzato da un confronto politico che spesso assume toni eccessivamente aspri, la gente ha scelto di votare l’Udc perché sente l’esigenza di affidarsi ad un modo di fare politica più mode- rato, basato sui valori della tradizione cristiana che da sempre ci hanno contraddistinto. Parliamo di inclusione sociale, sostegno alla famiglia ed alla libera iniziativa. Per cui il grande risultato raggiunto dall’Udc rappresenta la volontà del popolo di voler progredire senza tuttavia dimenticare i valori che sono alla base di una società civile e democratica.

Il simbolo e la storia vi impone una scelta di campo, oggi, apparentemente impopolare. Cioè rappresentare i cattolici in politica...
È possibile coniugare valori cattolici e politica ricordando sempre che la politica amministra il bene del cittadino e quindi è al suo servizio, per cui tutte le decisioni devono essere valutate ponendo al centro l’interesse della comunità. Noi amministratori dobbiamo sentire la responsabilità di agire in nome e per conto di tutti i cittadini, perché del resto è grazie al loro voto che siamo stati eletti, essi hanno riposto in noi la loro fiducia, sperando che il nostro operato abbia come fine la realizzazione del bene comune. Quali le priorità per questo mandato? Il territorio calabrese ha diverse priorità prima tra tutte la Sanità, atteso che il diritto fondamentale alla salute va garantito ai cittadini calabresi nella loro terra. Ma non sono certamente meno importanti le questioni attinenti le infrastrutture, l’occupazione giovanile, lo smaltimento dei rifiuti. Questioni che, insieme a tante altre, dovremo affrontare anche mediante l’intervento del Governo centrale.

Senza lavoro, non c’è futuro.
Si purtroppo la fuga dei giovani è una problema per la Calabria come per il Sud in generale, che va risolto garantendo un’adeguata formazione a tutti i livelli e consentendo ai giovani di esercitare le competenze acquisite sul proprio territorio avendo i giusti riconoscimenti, in maniera tale che tutto ciò diventi una risorsa imprescindibile per lo sviluppo della comunità.

Magari mutuando “buone prassi” come l’Hitachi di Reggio Calabria?
L’Omeca, oggi Hitachi, è uno dei fiori all’occhiello di Reggio Calabria che ad oggi conta più di 600 operai e che pertanto deve fungere da esempio. In Calabria è difficile fare impresa perché non sempre gli imprenditori hanno il coraggio di investire in un territorio in cui ci sono diverse problematiche e mancano servizi ed infrastrutture. Proprio per questo sarebbe opportuno anche l’intervento del Governo centrale, affinché anche in Calabria venga garantita la possibilità di fare impresa.

Quale lo scenario plausibile per le prossime comunali? Che ruolo avrà l’Udc?
L’Udc sta già dialogando con le altre forze del centrodestra, che indubbiamente sarà compatto anche in occasione delle prossime elezioni comunali. Va da sé che dopo l’insediamento della Giunta regionale ci attiveremo per individuare il candidato a Sindaco da sostenere e ovviamente ci impegneremo affinché vi sia un risultato uguale, se non anche migliore, a quello raggiunto dal centrodestra a livello regionale.

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