Ospedale Bambino Gesù: Roma, oggi la visita di una delegazione della Nazionale di calcio
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In un contesto sempre più attento all’inclusività e al turismo accessibile nasce il vademecum: “Accessibilità e fruibilità dei cammini: un metodo di lavoro”. Si tratta di un documento commissionato dalla Regione Umbria, in qualità di capofila del turismo lento, nell’ambito di “Viaggio italiano – Scopri l’Italia che non sapevi”, quella strategia di promozione comune delle Regioni Italiane frutto di un accordo di programma tra il Ministero del Turismo e la Commissione politiche per il turismo – coordinata dalla Regione Abruzzo – della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, in collaborazione con Enit.
Il vademecum, che è stato redatto da Fish (Federazione italiana per il superamento dell’handicap), è un documento che rappresenta un passo fondamentale per garantire l’accessibilità dei cammini naturalistici e culturali a persone con disabilità e con esigenze specifiche. Si articola in quattro aree di intervento: la mappatura dell’accessibilità, per acquisire dati oggettivi sui percorsi, sulle strutture ricettive e sui servizi disponibili lungo il cammino; l’informazione e promozione, per garantire che le informazioni sull’accessibilità siano chiare, aggiornate e facilmente accessibili; gli interventi migliorativi, per promuovere l’accessibilità fisica e dei servizi lungo i cammini; la formazione degli operatori, per potenziare le competenze di chi opera nel turismo per migliorare l’accoglienza e l’assistenza ai camminatori con disabilità.
Secondo il presidente di Fish, Vincenzo Falabella, “è un passo importante verso la piena inclusione delle persone con disabilità. Garantire a tutti, indipendentemente dalle loro condizioni di disabilità, la piena possibilità di esplorare e godere della bellezza dei nostri paesaggi è un diritto fondamentale previsto dalla nostra Carta costituzionale. Per questo il vademecum si pone come obiettivo quello di fornire delle linee guida che possano essere adattate alle esigenze specifiche in ogni contesto, oltre l’obiettivo di promuovere un turismo lento che sia davvero accessibile a tutti ed inclusivo. Tale obiettivo viene raggiunto grazie al costante coinvolgimento delle associazioni delle persone con disabilità che riescono a trasformare le indicazioni contenute nel vademecum in azioni concrete e tangibili. Sono sicuro che questo strumento potrà ispirare e guidare Regioni, associazioni ed operatori turistici nel rendere i cammini in Italia un’esperienza accessibile e gratificante per tutti, contribuendo così a una società più inclusiva e consapevole delle necessità di ogni individuo”.
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