Avvenire di Calabria

Il direttore dell'Ufficio liturgico della diocesi di Reggio - Bova, don Nicola Casuscelli spiega il significato delle due festività cristiane

Non è la fine ma la vera vita

Oggi e domani la Chiesa celebra la solennità di Tutti i Santi e commemora i defunti

di Nicola Casuscelli *

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Oggi e domani la Chiesa celebra la solennità di Tutti i Santi e commemora i defunti. Don Nicola Casuscelli, direttore dell'Ufficio liturgico della diocesi di Reggio Calabria - Bova, spiega il significato di queste due festività cristiane.

Facendo riferimento alla Costituzione conciliare sulla Sacra Liturgia “Sacrosanctum concilium” (102), le Norme per l’Anno liturgico e il calendario dicono che «La Chiesa celebra tutto il mistero di Cristo durante il corso dell’anno, dall’Incarnazione alla Pentecoste e all’attesa del ritorno del Signore» (MR LVIII 17).


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Infatti, quando il 6 gennaio si dà l’Annuncio del Giorno di Pasqua, il diacono dice che «centro di tutto l’anno liturgico e il Triduo del Signore crocifisso, sepolto e risorto» culminante «nella domenica di Pasqua». La Chiesa celebra il mistero pasquale di Gesù Cristo Redentore «ogni otto giorni, in quello che si chiama giustamente giorno del Signore o domenica » ( SC 106). Sempre nell’Annuncio di Pasqua è detto che «anche nelle feste della santa Madre di Dio, degli apostoli, dei santi e nella Commemorazione dei fedeli defunti, la Chiesa pellegrina sulla terra proclama la Pasqua del suo Signore».

Premesso il giusto ordine delle cose, è possibile offrire degli accenni che dicano il significato della Solennità di Tutti Santi e la Commemorazione di tutti i fedeli defunti.

Il Calendario Romano fissa al primo giorno del mese di novembre la Solennità di Tutti i Santi ed il Martirologio Romano nel florilegio dice che essa sia la «solennità di tutti i Santi uniti con Cristo nella gloria» (845).

I testi eucologici del formulario della Messa invocano da Dio l’abbondanza della sua misericordia, per cui gli stessi Santi hanno ricevuto il perdono dei peccati e la salvezza eterna. Essi dal Cielo intercedono per noi (cf Colletta, MR 660), sono nostri fratelli (Colletta) che già godono della vita immortale donata da Dio (Sulle offerte, MR 660), pienezza del Suo amore per loro (Dopo la Comunione, MR 661).

La Solennità di Ognissanti ci inizia alla beatitudine di tutti i Santi, abitanti della Gerusalemme celeste (Prefazio). Per la fede si manifesta «la Santità della Chiesa» ( Lumen Gentium 39), «nostra madre, dove l’assemblea festosa dei nostri fratelli glorifica in eterno» il nome di Dio (prefazio)!

La Commemorazione dei fedeli defunti del 2 novembre valorizza il sentimento della pìetas latina e radicato nella natura umana, che viene cristianamente espresso con l’intercessione orante della Chiesa terrena per le anime di tutti i fratelli e sorelle in Cristo che hanno concluso il loro pellegrinaggio terreno.

In questo giorno le virtù teologali della fede, della speranza e della carità (Colletta I, MR 662) sostengono la memoria dei defunti orientando il loro ricordo verso la luce rasserenante della Pasqua del Signore risorto. È giorno di speciale preghiera in cui la fiducia illimitata nella misericordia divina si fa supplica per la loro risurrezione (Colletta II, MR 663). Viene presentato il tema del “riposo in Cristo” (Sulle offerte III, MR 664) per il quale la Chiesa pellegrina prega affinché a «quanti hanno ricevuto la grazia del Battesimo», dopo aver terminato la corsa della loro vita e aver tenuto viva la fiaccola della loro fede, sia concessa la pienezza della gioia eterna (cf Dopo la comunione III, MR 664).

Sia della Solennità di Tutti i Santi che nella Commemorazione dei fedeli defunti (come di tutta la vita della Chiesa!) la celebrazione della Santa Messa, nelle chiese e nelle cappelle dei cimiteri, è il cardine ed il senso di tutto.

Questa è già visione (nell’ordine della dimensione sacramentale propria della Liturgia) del «festoso banchetto del cielo» (Dopo la comunione, MR 661) al quale sono già seduti tutti i Santi e tutte le anime dei fedeli defunti purificate dai misteri pasquali (Dopo la comunione II, MR 664).


PER APPROFONDIRE: Ognissanti e defunti, gli appuntamenti col vescovo Morrone


Entrambi giorni di grande spiritualità, emotivamente si è particolarmente coinvolti nella giornata del 2 novembre, ma anche in tutta quella settimana fino a quasi estendere lo speciale ricordo dei cari defunti per tutto l’undicesimo mese dell’anno. Il grande sacramento dell’amore di Cristo Figlio di Dio (Sulle offerte I, MR 662), la Parola proclamata e meditata e la Preghiera della Liturgia delle Ore fanno sì che la fede sostenga il coraggio, la speranza consoli la memoria, la carità dello Spirito rinnovi l’amore e gli affetti del cuore di tutti coloro che visitano piamente le tombe dei cimiteri, fino ad allargare gli spazi dell’interiorità intercedente per chi muore in guerra o lontano dalla propria terra, dai propri familiari, dagli amici.

* direttore ufficio liturgico Reggio Calabria - Bova

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