Avvenire di Calabria

Lo speciale della televisione cattolica sulla figura del Patrono della Calabria

Tv2000 su Francesco da Paola: «Spiritualità contemporanea»

Redazione Web

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Tv2000 apre i suoi riflettori su san Francesco da Paola, l'eremita dalla vita piena di prodigi e patrono della Calabria. A farlo è il format televisivo "Bel tempo si spera" in cui padre Francesco Trebisonda, parroco di Sant'Andrea delle Fratte (Roma), ha raccontato del santo calabrese davanti alle telecamere.

L'occasione è l'anniversario della canonizzazione di san Francesco da Paola che ricorre domani, come quel 1 maggio 1519; padre Trebisonda così ripercorre la storia del santo: "Papà Giacomo e mamma Vienna non riuscivano ad avere un figlio, nonostante fossero sposati da tanti anni, e allora si rivolsero con la preghiera a San Francesco d'Assisi - racconta il religioso - e miracolosamente nasce questo maschietto". Una gioia che rischia di essere debilitata dalla "possibilità di diventare cieco alla nascita - spiega Trebisonda riferendosi alla biografia del santo calabrese - una possibilità 'evitata' per intercessione del poverello d'Assisi".

Una vita, quindi, scaturita dalla grande forza della fede dei genitori. Inevitabile per Francesco da Paola, perciò, avviare un serio discerimento vocazionale: "La famiglia è stata sempre al suo fianco, anche quando sceglie di vivere da eremita: lo aiutano persino nella costruzione della sua prima grotta".

Padre Trebisonda spiega come, nonostante la scelta di "distaccarsi" dal suo borgo, san Francesco da Paola mantiene il "contatto con l'umano": "La sua indole era fortemente comunitaria - sottolinea il religiosio - potremmo dire che anticipa papa Francesco nel pensare alla propria vocazione come un 'viaggio' verso le periferie esistenziali della società. Ricarsi di Dio nella grotta per poi donarla alla gente".

Ma allora come si può definire la spiritualità di Francesco da Paola? "Molto contemporanea -  afferma padre Trebisonda - propone alla Chiesa, in un'epoca molto travagliata come la nostra, la continua conversione e la maggiore penitenza. Una spiritualità veramente controcorrente".

Eppure c'è un aspetto che rischia di andare un po' "fuori moda" ossia la dimensione penitenziale del carisma di Francesco da Paola. "Occorre fare una puntualizzazione: si tratta, per antonomasia, del Santo della Quaresima - dice Trebisonda - e quindi è il Santo della Pasqua, questo non va mai dimenticato: la vita dei frati, delle monache e dei terziari minimi è mirata alla penitenza nell'ottica della continua conversione".

Un'esistenza fondata sul dialogo con Dio. "Con Francesco da Paola si verifica quello che Gesù dice nel Vangelo - puntualizza il parroco di Sant'Andrea delle Fratte di Roma - 'farete cose più grandi di me'. Accade proprio questo: è uno dei sette taumaturghi più grandi della storia della Chiesa. Se fa questi miracoli è proprio perché è intimamente unito al Signore come il tralcio alla vite".

Un'eremita, un penitente, ricercato e voluto da tutte le classi sociali e dalle parti più disparate del mondo. Perché? "Vedono un padre - sottolinea il religioso - 'Noi abbiamo bisogno di te' scrivono i regnanti napoletani dell'epoca per invocare il suo aiuto".

La trasmissione "Bel tempo si spera" di TV2000 ha visitato anche i luoghi del Santuario cosentino vivendo il percorso da pellegrini del santo di Paola lungo la "Via dei miracoli" visitato annualmente da quasi un milione di fedeli.

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