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Alla luce dei risultati del rapporto pubblicato ieri su Gaza dall’Integrated Food Security Phase Classification, l’Alto rappresentante Ue per la politica estera Josep Borrell e il commissario Janez Lenarčič hanno rilasciato la seguente dichiarazione: “Siamo profondamente scioccati dai risultati della valutazione Ipc (Integrated Food Security Phase Classification) per Gaza”. Ipc stima infatti “che il 100% della popolazione di Gaza soffra di grave insicurezza alimentare, mentre un quarto della sua popolazione affronta una fame e una carestia catastrofiche. Questo è senza precedenti. Nessuna analisi Ipc ha mai registrato tali livelli di insicurezza alimentare in nessuna parte del mondo”. Si tratta, scrivono i due responsabili Ue, “di uno sviluppo grave e dovrebbe essere un campanello d’allarme per il mondo intero affinché agisca ora per prevenire una catastrofe umana”.
“L’unico modo per impedire alle persone di morire di fame è garantire la protezione dei civili, consentire l’accesso sicuro degli operatori umanitari e sanitari in tutta Gaza e fornire cibo sufficiente a tutti i civili bisognosi”. Chiedono dunque “un accesso umanitario continuo, rapido, sicuro e senza ostacoli”. Nel frattempo l’Ue sta fornendo assistenza alimentare e umanitaria.
L’Unione europea nel 2023 ha portato i finanziamenti umanitari a favore dei palestinesi bisognosi a oltre 100 milioni di euro, di cui 46 milioni di euro specificamente destinati all’assistenza alimentare e alla copertura sanitaria. Per il prossimo anno, l’Ue ha stanziato 125 milioni di euro in sostegno umanitario.
Fonte: Agensir