Avvenire di Calabria

Ecco uno degli spunti del report che sarà presentato oggi dall'Osservatorio regionale a Palazzo Campanella

Un calabrese su 3 ritiene «accettabile» la violenza sulle donne

Mario Nasone

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È passato poco meno di un mese dal 25 novembre che ha visto in tutta la regione iniziative sul tema della violenza di genere, ma bisogna chiedersi a che punto siamo rispetto alla percezione del fenomeno e soprattutto quali sono i ritardi ed i vuoti che vanno colmati per potere concretamente affermare che un cambiamento è in atto.

Grazie al lavoro volontario di un gruppo di ricercatori disponiamo di una prima fotografia del fenomeno che sarà presentata il prossimo 16 dicembre nella sala Calipari del Consiglio regionale della Calabria a cura dell’dell’Osservatorio regionale sulla violenza di genere, organismo voluto dal consiglio regionale come strumento per approfondire la conoscenza di questa vera e propria emergenza sociale che,in Calabria si presenta con aspetti ancora più preoccupanti come dimostra la statistica deli femminicidi che vere la nostra regione ai primi posti.. Un altro dato che emerge dal rapporto ci dice che il 31% dei calabresi (uno su tre)ritiene accettabile la violenza nella coppia almeno in alcune circostanze (media italiana 25%). Un indicatore di quanto lavoro dovrà essere fatto per sconfiggere questa mentalità sul piano culturale ed educativo.

La conoscenza diventa, pertanto, un passaggio importante per costruire un sistema di monitoraggio del fenomeno che sia quanto più possibile utile per contrastarlo. Un modo per accendere i riflettori su una condizione sociale che è stata finora sottovalutata e trascurata, un rapporto che farà emergere anche i gravi ritardi con i quali la politica e le agenzie educative hanno, ad oggi, affrontato la problematica della violenza sulle donne. La presentazione del rapporto sarà, quindi, l’occasione per sensibilizzare le istituzioni e tutta la comunità calabrese che avrà così modo di conoscere le buone prassi intraprese. Sarà anche un grido di aiuto che viene dalle tante donne che vivono spesso in silenzio questo dramma e non a caso l’incontro si aprirà con una lettura scenica di uno scritto inviato da una delle tante calabresi, diventate donne-simbolo contro la violenza, Maria Antonietta Rositani, la quale, dal letto dell’ospedale di Bari dove si trova ricoverata da tantissimi mesi e da dove sta combattendo la sua battaglia per la vita, ha voluto inviare il suo messaggio di denuncia e di coraggio. A commentare i dati, a presentare esperienze e proposte su come migliorare il sistema di prevenzione e protezione, parteciperanno ricercatori, magistrati, forze dell’ordine, centri antiviolenza, operatori sociali e rappresentanti delle istituzioni politiche nazionali e regionali. Con l’auspicio che si possa inaugurare una stagione che veda istituzioni e comunità insieme per debellare questa piaga.

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