di Giuseppe Paolillo* - L’impegno del WWF calabrese in difesa delle coste e del mare risale alla metà degli anni 70, con la nascita delle prime sezioni costiere e, da allora, non si è mai fermato. Oltre alla denuncia dell’inquinamento organico da scarichi abusivi, dell’abbandono (già allora!) di materiali plastici in mare, della pesca illegale (in particolare contro l’uso delle famigerate spadare) oltre alle battaglie contro la cementificazione delle coste e per la creazione di aree marine protette, il WWF ha concentrato l’intervento dei suoi volontari sulla tutela delle tartarughe marine e dei Cetacei.
A cominciare dal 1987, con il recupero della prima Caretta caretta ferita dal filo di un palamito, fino alla scoperta del primo caso documentato di nidificazione in Calabria (marina di Pietragrande, CZ, estate 1988), sono stati centinaia e centinaia gli interventi per soccorrere Stenelle (la specie di cetaceo più comune nei nostri mari), per liberare diversi Capodogli dalle reti ( in collaborazione con Guardia di Finanza e Capitanerie di Porto), per recuperare tartarughe in difficoltà o, purtroppo, per accertare le cause dei numerosissimi decessi a causa prevalentemente dell’ingestione di ami da palangaro o delle reti a strascico. A partire dal 2000 ebbe inizio un periodo di collaborazione con il Dipartimento di Ecologia dell’Università della Calabria (Prof. Mingozzi) che, sulla base dei primi, seppur sporadici, dati raccolti dal WWF, avviò una ricerca sistematica sulla nidificazione della Tartaruga marina sulla costa ionica reggina. Fu grazie a queste ricerche che quel tratto di costa risultò esse re la principale area di deposizione di Caretta di tutta l’Italia.
’ultimo impegno dei volontari ha riguardato la tutela di un’area importante per la nidificazione del Fratino, un piccolo caradriforme ormai raro che nidifica sulle dune costiere “dell’Angitola”, già Sito di Importanza Comunitaria, e la ricerca di nidi di tartaruga marina in alcune zone dello Ionio: entrambi i progetti sono stati finanziati dalla Regione Calabria nell’ambito del POR 2014/21. Proprio per dare seguito a quell’esperienza, l’Organizzazione WWF di Vibo Valentia, di cui è Presidente l’Avv. Angelo Calzone, ha organizzato un servizio di monitoraggio di un tratto costiero a cavallo tra le provincie di Reggio e Catanzaro (la parte più meridionale è affidata ad un’altra associazione per la conservazione della Tartaruga), con corsi sia teorici che pratici sul riconoscimento delle tracce e sulle norme da adottare in caso di rinvenimento di un nido.
*Responsabile Scientifico OA WWF Vibo Valentia