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Oggi, presso la Cappella “Virgo Fidelis” del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri, si è svolta la cerimonia di collocazione di una reliquia ex sanguine del Beato Padre Giuseppe Puglisi.
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L’evento religioso, dall’alto valore simbolico per la caratura storica e morale del Presbitero e Martire siciliano, si è tenuto alla presenza del Comandante Generale, Generale di Corpo d’Armata Teo Luzi, del Cardinale Marcello Semeraro, Prefetto del Dicastero delle Cause dei Santi, di Monsignor Santo Marcianò, Ordinario Militare per l’Italia, di Monsignor Vincenzo Pizzimenti, capo Servizio Assistenza Spirituale del Comando Generale, di alcuni Cappellani Militari, nonchè di una rappresentanza di Carabinieri in servizio al Comando.
La reliquia del Beato Puglisi, custodita in un prezioso reliquiario d'argento, è stata consegnata per la venerazione presso la cappella del Comando Generale dei Carabinieri. Questa reliquia "ex sanguine" è un simbolo tangibile della sua vita e del suo sacrificio.
Il beato padre Giuseppe Puglisi, conosciuto come "Don Pino", parroco del quartiere Brancaccio di Palermo, è stato assassinato dalla mafia il 15 settembre 1993, nel giorno del suo 56° compleanno. La Chiesa lo ha proclamato martire, riconoscendolo come modello di vita cristiana e di virtù, nonché come testimone esemplare per tutte le persone di buona volontà.
Monsignor Vincenzo Pizzimenti, capo Servizio Assistenza Spirituale del Comando Generale, ha aperto la cerimonia con un discorso di benvenuto, esprimendo gratitudine a tutte le autorità presenti, tra cui monsignor Santo Marcianò, Ordinario Militare per l’Italia. Ha inoltre espresso un ringraziamento a monsignor Corrado Lorefice, arcivescovo metropolita di Palermo, per aver concesso la reliquia.
Pizzimenti ha ricordato l'importanza di Don Puglisi non solo come figura antimafia, ma soprattutto come uomo di fede e di educazione alla vita, capace di trasformare la propria esistenza in una testimonianza di vittoria del bene sul male.
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«Questo momento ricopre un alto valore morale per tutta la famiglia dell’Arma, spesso chiamata a stare accanto ai cittadini nella quotidianità prendendosene cura, proprio come il Beato don Pino Puglisi».
Monsignor Pizzimenti ha citato anche il celebre discorso di Puglisi rivolto ai responsabili delle intimidazioni mafiose in cui invitava al dialogo, mostrando un desiderio di comprensione e rifiutando la violenza: «Mi rivolgo anche ai protagonisti delle intimidazioni che ci hanno bersagliato. Parliamone, spieghiamoci, vorrei conoscervi e sapere i motivi che vi spingono a ostacolare chi tenta di aiutare ed educare i vostri bambini alla legalità, al rispetto reciproco, ai valori della cultura e della convivenza civile. Ricordate: chi usa la violenza non è un uomo. Noi chiediamo a chi ci ostacola di appropriarsi dell’umanità»
Nel concludere il suo intervento, a proposito di quanti quanti pensano «di descrivere don Puglisi come un prete antimafia», Pizzimenti ha aggiunto: «è un'etichetta questa che non gli si addice perché lui è stato un uomo, un uomo di fede, un testimone del Vangelo… vincere il male con il bene, il beato ne fece un programma di vita e di testimonianza. Per questo subì diversi atti intimidatori che sfociarono nel suo martirio».
A mettere in evidenza le virtù del Martire, è stato il cardinale Marcello Semeraro: «Nel caso del Beato Puglisi si è trattato di subire un’uccisione per la ragione della giustizia, della fraternità, della solidarietà e della vicinanza al popolo e sono questi gli ideali che istituzionalmente vi caratterizzano, sono queste le ragioni per cui con piacere sono qui insieme con voi per questa circostanza e rinnovo la mia gratitudine sincera per il vostro lavoro».
Il Generale Luzi, dopo aver definito il beato come «un uomo che viveva tra la gente, molto legato al Comandante della Stazione», ha poi aggiunto: «Avere una reliquia del Beato al Comando Generale è un messaggio rivolto a tutta l’Arma dei Carabinieri, quello di stare vicini alle persone che soffrono, facendolo da laici perché l’amore per il prossimo prescinde dal proprio ruolo e dalla propria funzione».
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Il Comandante ha infine concluso: «L’auspicio è che Don Puglisi, attraverso questa reliquia, dal Comando Generale possa raggiungere ogni Carabiniere in ogni luogo d’Italia e lo possa ispirare a fare il proprio lavoro nel migliore dei modi, vicino alla gente e tra la gente».
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