Avvenire di Calabria

Oggi a Reggio Calabria l'ultimo giorno di preghiera dell'intensa settimana vissuta dalle chiese cristiane

Unità dei Cristiani, oltre le divisioni è la Parola che avvicina

Alle 19, l'incontro di preghiera e riflessione presso la parrocchia di San Paolo alla Rotonda sul tema: "La giustizia che ristabilisce la comunione"

di Mario Casile *

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Si conclude oggi la settimana di preghiera per l'unità dei cristiani anche a Reggio Calabria. L'ultimo appuntamento di una intensa sette giorni vissuta dalle chiese cristiane in riva allo Stretto è questa sera, alle 19, presso la parrocchia San Paolo alla Rotonda. “La giustizia che ristabilisce la comunione” il tema della riflessione, preceduta dalla Liturgia della Parola a cura dei rappresentanti delle chiese cristiane: il pastore Giuseppe Platone per i valdesi, padre Castrizio per la Chiesa Greco-ortodossa e il diacono birituale Mario Casile per i cattolici.

Il Vangelo, faro verso l'unità dei Cristiani

«Colui che ha fatto dei due un popolo solo, luce delle nazioni, perché porti la salvezza di Dio fino all’estremità della terra». «Giustificati per la fede, noi siamo in pace con Dio per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo; per Suo mezzo abbiamo anche ottenuto, mediante la fede, di accedere a questa grazia nella quale ci vantiamo anche nella speranza della gloria di Dio».


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Questa Buona Notizia del Kerigma della salvezza per ogni uomo e ogni donna, di ogni tempo e luogo è stata consegnata dal Signore nostro Gesù Cristo agli apostoli, ai discepoli ed evangelisti, a tutti i battezzati. La preghiera del Signore per l’unità dei suoi discepoli: «siano una cosa sola» e «amatevi come Io vi ho amato» è la premessa necessaria per la missione che Egli affida loro «perché il mondo creda» ( Gv 17,21).

Il Movimento Ecumenico è nato dall’ esigenza di fedeltà al vangelo e dal desiderio di compiere fedelmente il mandato del Signore Gesù. Il Concilio ha sottolineato che la divisione tra le comunità cristiane «non solo si oppone apertamente alla volontà del Cristo ma è anche di scandalo al mondo e danneggia la più santa delle cause: la predicazione del Vangelo ad ogni creatura».

Un rinnovamento interiore che parta dai singoli

Occorre «con sincerità e diligenza considerare ciò che deve essere rinnovato e realizzato nella stessa famiglia cattolica ». Perciò, prima ancora di entrare in relazione con altri cristiani, è necessario che i cattolici, secondo le parole del decreto, «esaminino la loro fedeltà alla volontà di Cristo circa la Chiesa e, com’è dovere, intraprendere con vigore l’opera di rinnovamento e di riforme».

«Questo rinnovamento interiore predispone e prepara la Chiesa al dialogo e all’impegno con gli altri cristiani: è uno sforzo che riguarda sia le strutture ecclesiali che la formazione ecumenica dell’intero popolo di Dio». La cura di ristabilire l’unione, scrivono ancora i padri conciliari, «riguarda tutta la Chiesa, sia i fedeli che i pastori, e tocca a ognuno secondo le proprie possibilità, tanto nella vita cristiana di ogni giorno quanto negli studi teologici e storici».

È importante ricordare il XXVI Sinodo diocesano dell’arcidiocesi di Reggio Calabria-Bova, “Nuova Evangelizzazione progetto Culturale”. Grazie al Direttorio Pastorale diocesano e alle Lettere Pastorali dei vescovi, si è potuto riprendere con nuovo slancio il cammino di formazione e testimonianza ecumenica, dimostrato concretamente nell’accoglienza agli immigrati, ai terremotati dell’Albania e ai profughi ucraini. Come dice papa Francesco: «l’ecumenismo del grembiule» parla al cuore dell’uomo.

Ecumenismo, in Calabria una storia millenaria

Non possiamo dimenticare la vocazione, millenaria, all’ecumenismo nella storia della Calabria: l’accoglienza alle minoranze etniche linguistiche. Minoranze che non solo hanno portato una ricchezza umana e culturale ma anche religiosa e spirituale: i Greci di Calabria, gli Albaresh di Lungro, i Valdesi di Guardia Piemontese e i Rom Calabresi. Nonché i nuovi immigrati del nord Africa e dall’est Europeo che ci spingono ad un nuovo atteggiamento ecumenico e interreligioso, così come aveva già profetizzato oltre vent’anni fa monsignor Farias.


PER APPROFONDIRE: Unità dei cristiani, Francesco: «La carità, la strada che ci avvicina»


Insieme a lui ricordiamo l’opera di laici e laiche reggini, che ora illuminano i nostri passi ecumenici: la professoressa Maria Mariotti, Francesca Mele e Totò Santoro. Molti altri ancora, nonostante l’età, sono ancora impegnati a trasmettere alle nuove generazioni la bellezza di vivere la nostra fede nell’accoglienza e nella condivisione con tutti i cristiani, con i fedeli delle religioni abramitiche e con tutti gli uomini di buona volontà che hanno a cuore la difesa e il diritto alla vita, alla dignità dell’uomo e della donna, alla salvaguardia del creato e alla possibilità che tutti i popoli possano vivere nella libertà, nella prosperità e nella pace.

* direttore Ufficio per l’ecumenismo e dialogo interreligioso - diocesi Rc

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