Avvenire di Calabria

Unitalsi: in cinquecento al Pettoruto per il Giubileo regionale

Un’occasione per riscoprire la spiritualità e la bellezza del Santuario del cosentino dedicato a Maria Santissima Incoronata

di Stefania Laganà

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I partecipanti sono stati accolti dal vescovo di San Marco monsignor Stefano Rega che ha lodato l’associazione

Si è svolto a San Sosti, in provincia di Cosenza, il pellegrinaggio giubilare regionale dell’Unitalsi calabrese. Un appuntamento molto atteso che ha visto la partecipazione di oltre 500 persone, tra malati, persone con disabilità, sacerdoti, medici e volontari, provenienti da tutte le sottosezioni della regione. È stata un’occasione unica per riscoprire la bellezza e la spiritualità del Santuario della Madonna del Pettoruto, luogo caro alla devozione popolare calabrese e meta di pellegrinaggi da tutto il Sud Italia.



Il Santuario, riconosciuto come Basilica Minore e dedicato a Maria SS. Incoronata, ha accolto i pellegrini offrendo un’esperienza intensa di preghiera e comunione. Ad accogliere i partecipanti con grande affetto è stato monsignor Stefano Rega, vescovo della diocesi di San Marco Argentano-Scalea. Durante il suo saluto, ha ribadito l’importanza di sentire come “casa” ogni luogo dove è venerata l’effige della Madonna: «È Lei che ha chiamato questa Associazione al servizio dei più fragili», ha sottolineato, intrattenendosi con i fedeli in un clima di semplicità e familiarità.

Un momento di grazia e speranza

Guidati dal presidente Vincenzo Trapani Lombardo e accompagnati dall’assistente spirituale don Giovanni Battista Tillieci, i soci dell’Unitalsi hanno vissuto un momento di grazia nel segno della Speranza, tema centrale del Giubileo. Un tempo speciale, quello giubilare, che ha offerto l’occasione per rafforzare la fede, ritrovare fiducia e rinnovare lo spirito di fraternità. Fondamentale per la riuscita dell’evento è stato anche il supporto delle Ferrovie della Calabria, che hanno garantito il trasporto di numerosi partecipanti con disabilità grazie alla disponibilità di mezzi accessibili e personale qualificato.

Un gesto concreto di inclusione che ha permesso a tutti di partecipare, pregare, sorridere e condividere il cammino. «Nessuna famiglia è perfetta, nemmeno la nostra – è stato ricordato durante la giornata – ma ogni volta che scegliamo di camminare insieme, accogliere e riconoscere il volto di Gesù in chi ci è accanto, ci scopriamo davvero fratelli e figli dello stesso Padre».


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Il Giubileo si è concluso con un sentito ringraziamento a tutti coloro che, anche nel silenzio, hanno reso possibile questa giornata: presidenti di sottosezione, volontari, soci e amici. Dopo 122 anni di storia, l’Unitalsi continua il suo cammino accanto ai più fragili, testimoniando con umiltà che la vera speranza nasce dalla condivisione

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