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Far fronte alla carenza di medici incrementando i posti a disposizione per gli studenti intenzionati a frequentare i corsi di laurea in Medicina e chirurgia, è questa la decisione del Ministero dell'Università e della Ricerca già a partire dal nuovo anno accademico: a beneficiarne anche la Calabria.
In particolare è previsto un incremento di 19.944 posti secondo la proposta che il Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR) ha già avanzato al Gruppo di programmazione per i Corsi di laurea in Medicina e Chirurgia in italiano e in lingua inglese.
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Un numero superiore alla richiesta giunta dalla Conferenza Stato-Regioni su parere del Ministero della Salute (18.133 posti) e che tiene conto del recepimento da parte degli Atenei del fabbisogno di nuovi medici così come emerso dal Gruppo di esperti istituito al MUR dal Ministro Anna Maria Bernini. Rispetto allo scorso anno accademico si tratta di oltre 4mila posti in più che verranno messi a disposizione degli studenti, la cui definizione e distribuzione per Università sarà oggetto di uno specifico decreto ministeriale.
Lo scorso anno accademico, il 2022-2023, infatti, i posti totali sono stati 15.876 (14.740 posti in lingua italiana e in lingua inglese per i Paesi Ue + 1136 per i Paesi extra Ue).
«La scelta del Ministero dell’Università e della Ricerca di incrementare di oltre 4 mila posti quelli disponibili per gli studenti intenzionati a frequentare i corsi di laurea di medicina e chirurgia delle università, è un importante segnale lanciato dal governo per contrastare le sofferenze di personale nel Servizio sanitario nazionale. Di questo investimento beneficeranno le università calabresi, che potranno assicurare maggiori opportunità ai nostri giovani di restare, studiare e formarsi nella nostra terra». È quanto ha motivo di ritenere il presidente del Consiglio regionale della Calabria, Filippo Mancuso.
«Il nuovo corso dell’Unical, in fase di accreditamento, si affiancherà a quello dell’Università Magna Graecia di Catanzaro che, rispetto al precedente anno accademico, potrà contare su circa 150 posti in più per un totale di 475 posti in Medicina e Chirurgia».
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Per il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso: «Sono numeri solidi e significativi per una regione che ha bisogno di unità d’intenti e non certo di competizioni campanilistiche. L’impostazione del governo Meloni è in linea con i progetti messi in piedi dalla Regione che, in meno di un anno e mezzo, ha ottenuto ciò che per venti anni nessuno era riuscito ad ottenere: la creazione dell’Azienda ospedaliero universitaria ‘Renato Dulbecco’».
«L’integrazione di due realtà importanti e diverse come Pugliese-Ciaccio e Mater Domini, oltre a rafforzare l’assistenza sanitaria, si prefigge di consolidare la leadership nella didattica, nella formazione e nella ricerca in ambito sanitario dell’Ateneo di Catanzaro. Quest’ultimo, a differenza di altri, può contare su una ricca rete di scuole di specializzazione, aspetto su cui mi auguro il governo Meloni faccia un ulteriore sforzo, per rovesciare la tendenza secondo cui una bassa percentuale di laureati diventano specialisti, visto che sono poi quest' ultimi ad essere effettivamente impiegati negli ospedali pubblici».
«Sono convinto - ancora Mancuso - che la prossima campagna comune per salvare il Servizio sanitario sia contrastare la fuga dei medici, in particolari dai reparti dell’emergenza urgenza, e rendere questa professione più attrattiva rispetto alle attuali disagiate condizioni».
Afferma il presidente Mancuso: «La sfida che attende il nuovo Rettore e gli organismi di nuova elezione dell’Umg è impegnativa e stimolante. Sarà loro compito garantire un’elevata qualità dell’offerta formativa. Una sfida che viaggia di pari passo con il progressivo avanzamento dello sviluppo della ‘Dulbecco’, che seguirà le scadenze fissate dal protocollo d’intesa Regione-Umg. A partire dal progetto di realizzazione di un nuovo pronto soccorso, necessario per il territorio e fortemente voluto dai pazienti».
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