Avvenire di Calabria

Conclusa la prima tappa dell'itinerario avviato lo scorso 25 gennaio ecco cosa rimane del passaggio dell'arcivescovo di Reggio Calabria - Bova

In comunione per la missione, la consegna del vescovo Morrone alla zona pastorale Reggio Nord

Il racconto del vicario zonale don Antonio Bacciarelli: «Questi giorni sono stati una vera opportunità dello Spirito del Signore, un alto momento sinodale»

di Antonio Bacciarelli *

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Si è conclusa la prima fase della Visita pastorale dell’Arcivescovo Morrone alla Zona di Reggio Nord, svoltasi nei giorni 15, 16 e 17 febbraio e che ha visto, per l’appunto, il presule impegnato nell’ascolto delle realtà pastorali a livello zonale: presbiteri, vita consacrata, commissione pastorale zonale, giovani, popolo santo di Dio e mondo della sofferenza e della sanità.

Conclusa la prima fase della visita pastorale dell'arcivescovo Morrone: «La comunione dono del Signore»

Se si dovesse racchiudere in una battuta la consegna che il Vescovo ha fatto a tutti i fedeli delle nove parrocchie della zona, si potrebbe dire che monsignor Morrone ha sottolineato, in tutti i suoi interventi, che bisogna essere in comunione per rendere credibile e quindi incisiva la missione.


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La comunione è un dono del nostro Dio uno e trino, e diventa impegno a costruire comunità, relazioni, capacità di saper lavorare insieme al di là di limiti, caratteri personali, intuizioni pastorali personali; e la testimonianza di amore è la sfida, ha spesso sottolineato il Vescovo Fortunato, per quella spinta missionaria che spesso manca alle nostre comunità. Ancora, secondo l’alto prelato, dobbiamo rinnovarci, radicandoci sempre di più in Gesù Cristo, secondo lo stile delle prime comunità cristiane che ci vengono presentate negli Atti degli Apostoli e che attiravano proseliti per la loro testimonianza di carità; dobbiamo osare di più alleggerendoci di quelle impalcature dell’attività pastorale che non dicono più niente al mondo di oggi, dobbiamo essere otri nuovi che sappiano contenere e non disperdere il vino nuovo che è il Vangelo del Signore, che sono le speranza e le preoccupazioni dell’uomo di oggi.

In questa direzione sono andati gli interventi del pastore della Chiesa reggina ai presbiteri radunatisi in ritiro al Santuario dell’Eremo della Madonna della Consolazione (primo momento della visita pastorale) tenuto da padre Giovanni, provinciale dei Padri Cappuccini che, soffermandosi sull’umanità di Gesù e di San Francesco, ha stimolato i presbiteri a riflettere sulla propria umanità e quindi sulle proprie fragilità da consegnare con fiducioso abbandono alla tenerezza del Padre in un rapporto che deve essere sempre più intimo con Lui nell’abbandono orante e sempre più condiviso nella fraternità sacerdotale.

L'incontro coi giovani, «cuori generosi e mani pronte»

Nella serata del primo giorno l’attenzione è poi andata ai giovani, scelta preferenziale del Vescovo per questa visita pastorale, radunatisi nell’ex cinema Aurora, locale della parrocchia di Santa Caterina. Durante l’incontro i giovani, che si sono dichiarati cuori generosi e mani pronte all’azione (quasi una consegna al vescovo perché sappia di poter contare su di loro per rendere più entusiasmante il suo servizio episcopale e più possibile il suo approccio a tutti i giovani della città!), sono stati provocati dalla presentazione del brano delle beatitudini da parte del Vescovo Fortunato che ha presentato il Dio in cui crediamo come la fonte della felicità e come desideroso di comunicare felicità al cuore di ogni uomo e dei giovani in particolare, nella misura in cui si avrà la capacità di vivere la povertà dello spirito come condizione per un giusto rapporto con Lui. E infatti la rilettura delle beatitudini ha suscitato nei giovani diversi interrogativi che sono stati espressi e a cui il presule ha risposto in modo appassionato e, a dire dei giovani, anche convincente (ricerca della volontà di Dio, volto nuovo della Chiesa, paura della morte …).

Accanto alle sofferenze e a chi le cura

Il secondo giorno il Vescovo, nella mattinata ha visitato il Policlinico Madonna della Consolazione, dove è stato accolto dalla famiglia proprietaria che dai lontani anni ’50 ha pensato e portato avanti la Casa di cura, dal direttore sanitario generale, dai medici, dagli infermieri e dal personale.


PER APPROFONDIRE: Visita Pastorale dell’arcivescovo Morrone nella zona Reggio Nord: un’occasione di riflessione e comunione


Monsignor Morrone ha visitato qualche reparto e dopo si è intrattenuto con tutto il personale della Clinica manifestando il suo compiacimento per l’atmosfera respirata nella struttura, atmosfera carica di umanità, amore e servizio, nonostante la dimensione del dolore che naturalmente caratterizza una clinica, e ha incoraggiato a proseguire in questo delicato e prezioso servizio all’uomo, mettendo sempre un’anima in quello che si fa, al di là del credo religioso che può caratterizzarci o meno, ma avendo sempre a cuore il bene del malato, la sua serenità e la salvaguardia dei suoi diritti e della sua dignità.

L'incontro con i Consigli pastorali parrocchiani, al centro la sinodalità e la corresponsabilità

La sera è stata la volta di un altro momento qualificante della visita pastorale, con l’incontro con la Commissione pastorale zonale presso i locali della parrocchia di Santa Maria del Carmelo ad Archi. Incontrare la rappresentanza dei Consigli pastorali parrocchiali e quindi degli operatori pastorali più impegnati nelle attività parrocchiali, ha fatto comprendere meglio che, secondo un antico principio giuridico ripreso poi dal Concilio Vaticano II, «ciò che riguarda tutti (la vita della Chiesa) deve essere trattato da tutti», nella logica della sinodalità e della corresponsabilità; secondo anche quanto Papa Francesco ha più volte ribadito e che cioè il camminare e lavorare insieme nella comunità cristiana è lo stile costitutivo della Chiesa e il segreto per poter discernere con gli occhi e il cuore di Cristo.

Durante la riunione ogni partecipante (presbiteri, religiosi e laici), partendo da un questionario precedentemente discusso nelle parrocchie, ha messo in evidenza momenti significati e costruttivi vissuti nelle parrocchie e nella zona, criticità e proposte possibili. Il vescovo ha attentamente e pazientemente ascoltato tutti e nelle sue conclusioni, ringraziando per tutto il lavoro svolto nelle comunità con fedeltà, impegno e passione, ha incoraggiato a creare maggiori occasioni di attività da vivere insieme a livello zonale e si è augurato che una spinta missionaria possa risvegliarsi per rendere più incisiva l’opera di evangelizzazione.  

Incontro con la vita consacrata: «Vostra sfida, vita fraterna in comunità»

Ancora la comunione ha caratterizzato l’incontro della mattinata dell’ultimo giorno con la vita consacrata presso l’auditorium del Lucianum di Santa Lucia. Infatti, dopo che ogni comunità religiosa maschile e femminile presente nella Zona Nord della città, ha condiviso il tipo di servizio che svolge alla luce del proprio carisma, il Vescovo ha ricordato che la vita consacrata, profezia per ogni cristiano, ha una sfida ben precisa: la vita fraterna in comunità!


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L’incontro è stato molto arricchente in quanto ha fatto emergere come i consacrati siano capaci e felici di sposare e «abitare la gente della nostra terra» e desiderosi di una maggiore presenza e collaborazione dentro la vita delle parrocchie. L’incontro è stato anche occasione per riflettere sulla crisi delle vocazioni religiose ma in senso non catastrofico, bensì come opportunità per riflettere e comprendere cosa il Signore possa oggi volere dalla vita consacrata anche rispetto ad un carisma che deve cercare di parlare ancora oggi ad un mondo che cambia.

Cosa resta della prima tappa della Visita pastorale dell'arcivescovo Morrone

La sera del terzo giorno, a conclusione, si è celebrata una veglia presso la Basilica dell’Eremo che mentre introduceva tutti i fedeli presenti al tempo quaresimale e dava l’appuntamento alla seconda fase della visita per una presenza più capillare nelle parrocchie; permetteva al Vescovo di aprire ancora una volta il suo cuore dimostrandosi felice e arricchito per i momenti condivisi, di incoraggiare ancora una volta la missine di singoli e comunità, spingendo ad osare di più e a saper incarnare la fede nelle vicende quotidiane del proprio operare.

Dunque, come auspicato dallo stesso monsignor Morrone nella sua lettera pastorale “Al passo di Gesù” e nella sua lettera di indizione della stessa visita; questi giorni si sono rivelati come una vera opportunità dello Spirito del Signore, come una palestra di comunione, come un alto momento sinodale, come un incontro nel quale il pastore ha ascoltato, scrutato con il cuore e con la mente, ha gettato i propri occhi nelle situazioni per cercare insieme la via più giusta, più adeguata ai tempi, per camminare come discepolo e confermare i suoi figli nella fede.

* Vicario zonale di Reggio Nord

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