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La Giornata della vita consacrata a Reggio Calabria è stata celebrata giovedì primo febbraio. Nei due momenti previsti, a San Giorgio al Corso e in Cattedrale, hanno partecipato religiosi e religiose che operano su tutto il territorio diocesano. L’arcivescovo Morrone ha parlato di «grande ricchezza per la Chiesa verso cui bisogna tendere».
Anche la Chiesa reggina ha celebrato giovedì primo febbraio la 28ª Giornata mondiale della vita consacrata. Il momento clou di preghiera e ringraziamento per il prezioso dono dei consacrati e delle consacrate si è svolto nella Basilica Cattedrale. Qui l’arcivescovo metropolita di Reggio Calabria-Bova, monsignor Fortunato Morrone ha presieduto la Santa Messa, durante la quale i religiosi, le religiose e i consacrati e le consacrate della diocesi hanno confermato la loro adesione totale ed indivisa a Cristo Signore e sposo e alla sua missione evangelizzatrice.
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La celebrazione è stata preceduta dal momento di Adorazione eucaristica e dalla celebrazione dei Vespri nella chiesa di San Giorgio al corso. Quindi la processione in preghiera fino al Duomo.
I consacrati e le consacrate sono «una grande ricchezza per la nostra Chiesa, per tutta la Chiesa, per la nostra in modo particolare perché siamo grati al Signore per tante congregazioni maschili e femminili che nel tempo hanno arricchito la nostra realtà diocesana e continuano a farlo ancora oggi», ha detto l’arcivescovo Morrone. «Questa dimensione che è il sogno di Dio», ancora le sue parole, «è un seguire Cristo più da vicino».
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Sta proprio qui, a detta del presule, l’essenza «eminentemente profetica» della vita religiosa consacrata: dedicare la propria esistenza all’amore per il prossimo e, in particolare, per gli ultimi. «Ringraziamo quindi il Signore perché questa esistenza, votata totalmente a Gesù in corpo e anima, ci provochi e aiuti a vivere anche noi la nostra sequela dietro Gesù».
Al termine della liturgia eucaristica e i riti di Comunione, padre Gabriele Bentoglio, delegato arcivescovile per la vita consacrata, ha rivolto un breve indirizzo di ringraziamento all’arcivescovo.
«Papa Giovanni Paolo II nel 1997 ha individuato questa giornata per dire che la vita consacrata, da sempre presente nella storia del Cristianesimo, deve essere anche visibile come testimonianza», ha detto a margine della celebrazione il presbitero della congregazione dei missionari Scalabriniani di Reggio Calabria.
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Da qui la preghiera per chiedere di preservare la presenza di religiosi e religiose nella Chiesa, «testimoni di un servizio sempre più necessario alle periferie non solo geografiche, ma anche esistenziali del nostro mondo».
«Come il vecchio Simeone riceve Gesù nel Tempio, abbracciando i misteri di Dio che si sono compiuti, anche noi ci siamo presentati al Signore in questa giornata per ricordare la nostra consacrazione che ci invita a ravvivare questo dono di grazia che Dio ha messo dentro di noi», invece, la testimonianza di suor Teresa Wamaguru, della Congregazione delle Piccole figlie di San Giuseppe e delegata Usmi. «Siamo consapevoli che la chiamata è l’iniziativa di Dio, è il suo progetto - aggiunge - è dentro ognuno di noi».
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Lo spettacolo è prodotto da Calabria dietro le quinte, in collaborazione con la compagnia Blu
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