Avvenire di Calabria

In attesa della nuova Giunta, sono tantissimi gli spunti offerti dal presidente nazionale della Fict alla Santelli

Welfare, Squillaci alla governatrice: «Scegliere la prossimità»

Luciano Squillaci

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Si apre una stagione decisiva per le politiche sociali in Calabria. La Giunta Oliviero, non senza ritardo, ha infine approvato il Regolamento 22, attuativo della L.328/2000. Un provvedimento lungamente atteso ma che, da solo, non è sufficiente. La vera sfida inizia oggi.

Si tratta di ridisegnare le politiche sociali in Calabria, superando decenni di carenze che hanno portato la nostra regione agli ultimi posti di tutte le classifiche di vivibilità e benessere. Il nuovo Governo dovrà ripartire dal nuovo regolamento cogliendolo come opportunità. Ed il primo atto ha già una scadenza segnata: entro il prossimo 30 giugno tutti gli ambiti comunali dovranno approvare il loro Piano di Zona.

La nuova Giunta, quindi, dovrà fare fronte come primo impegno proprio alla carenza di programmazione nel campo delle politiche sociali. E dovrà farlo stringendo un patto con i Comuni, cui è demandata la programmazione territoriale. Comuni che per troppo tempo si sono visti privati di una loro precisa prerogativa, e che oggi di fronte ad un Regolamento teso a restituirgli il diritto di decidere le proprie politiche territoriali, si trovano spiazzati, temendo la carenza di risorse umane ed economiche. Allo stesso modo il Terzo Settore appare fortemente preoccupato dai nuovi obblighi di accreditamento, nonostante abbia lungamente ha atteso il Regolamento, nella speranza di uscire finalmente dallo stato di precarietà in cui versa nella gestione dei servizi socio-assistenziali, e che oggi teme di dover far fronte a nuove assunzioni ed importanti investimenti strutturali, senza avere la certezza delle risorse, e con tariffe in alcuni casi ancora inadeguate ai costi che il nuovo assetto impone.

E’ questo quindi che si chiede al nuovo Governo: farsi garante di un nuovo patto tra Regione, Comuni e terzo settore, che possa consentire davvero di ridisegnare il welfare calabrese, partendo da una nuova concezione legata alla prossimità ed alla domiciliarietà prima ancora della residenzialità in struttura, che deve rimanere l’ultima ratio per i casi dove non è possibile rispondere altrimenti in presenza di bisogni complessi.

Il tempo però è poco e quindi occorrerà definire le priorità.

Appena definita la nuova Giunta, auspicando la nomina di un Assessore al welfare con particolare sensibilità per le politiche sociali, ci aspettiamo una convocazione immediata della Conferenza Permanente che riunisce la Consulta delle Autonomie Locali e la Consulta del Terzo Settore. Si tratta di organismi di partecipazione fondamentali previsti dalla L.23/03 ed istituiti, non senza fatica, dalla Giunta precedente.

Attraverso tale confronto si dovrà arrivare a definire il Piano Regionale, attualmente approvato solo in bozza, e le modalità con le quali entro al 30 giugno gli ambiti dovranno chiudere la prima programmazione dei Piani di Zona.

Al contempo la Giunta dovrà attivarsi per intervenire dove necessario sul nuovo Regolamento. In particolare dovrà rivedere le tariffe che, come detto, in alcuni casi non sono sufficienti a coprire i costi che le strutture socio-assistenziali dovranno sostenere in ragione dei nuovi assetti di personale.

Ed eccoci infine alla questione delle risorse. Non si può pensare di portare avanti una vera riforma senza investire nuove risorse ed ottimizzare quelle già disponibili. Ma mentre per la seconda operazione è sufficiente una buona programmazione, per investire nuove risorse è necessaria una scelta politica forte. Su questo riteniamo necessario che il nuovo Governo ponga impegni precisi per il futuro, attraverso un fattivo e concreto incremento di fondi per le politiche sociali, capace in particolare di finanziare tutta quella parte di prossimità e territorio che è in questo momento inesistente nel panorama regionale.
 
* Presidente nazionale Fict

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