Avvenire di Calabria

La messa è stata officiata dal Vescovo della diocesi lametina monsignor Giuseppe Schillaci

A Lamezia l’ordinazione diaconale di don Christian Mion

Redazione Web

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“Carissimo Christian, il servizio che assumerai nell’annuncio del Vangelo della carità non faccia venir meno la dimensione essenziale della tua vita: conformarsi sempre più alla vita vera, al servizio di Cristo, al suo amore”. Con queste parole, durante l’omelia officiata nel corso della messa di ordinazione diaconale di don Christian Mion, il vescovo della Diocesi di Lamezia Terme, monsignor Giuseppe Schillaci, ha voluto rimarcare che “Cristo non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la sua vita per tutti”.

“Dentro questo amore grande, sconfinato, generoso, pensa e ripensa incessantemente la tua vita, il tuo ministero – ha aggiunto il Vescovo, rivolgendosi a don Christian -. Tutto questo possiamo declinarlo con il verbo che il Vangelo questa sera ci ha fatto sentire: vigilare. Proviamo a declinare questa vigilanza con l’obbedienza, con la preghiera. Vegliate! Il tempo di Avvento è un tempo in cui si veglia, in cui obbedisce, ci si mette a servizio, si prega. È un tempo di attesa in cui il Signore si avvicina ed anche noi dobbiamo essere capaci di avvicinarci e l’Avvento ci chiede di avvicinarci sempre di più. Chi ama è capace di attendere e chi attende ama ed ama tutti. Vivi nel tuo servizio diaconale queste attenzioni specialmente verso i più poveri, i più bisognosi, gli invisibili, quelli che in questo momento si vergognano anche di chiedere”.

Quindi, la sollecitazione: “Non lasciamoci vincere dal sonno del pensiero unico, del pessimismo, delle lamentele facili, come ci ricorda papa Francesco. Lascia che Cristo prenda sempre più i tuoi pensieri, tutte le scelte che farai. Vivi sempre una vigilanza responsabile, preoccupati sempre per gli altri. Mettiti completamente a disposizione con questo cuore sempre vigilante”. In quanto “la vigilanza è propria di chi non si assopisce. Come discepolo del Signore, vivi in attesa, sempre pronto per il tuo servizio diaconale. Viviamo questo tempo – ha concluso il Vescovo rivolgendosi ai fedeli presenti in Cattedrale – come un tempo sempre pi di preghiera, come un tempo di speranza, di rinascita. Il credente vive in attesa dl Signore. Siamo anche consapevoli che come il Signore è già venuto, verrà”.

Ad inizio della concelebrazione, svoltasi nel rispetto delle limitazioni previste per l’emergenza della pandemia, il vicario generale, don Pino Angotti, rivolgendosi al Vescovo, ha sottolineato che “questa che si chiude è stata una settimana particolarmente importante per la nostra Diocesi perchè il nostro clero si è arricchito di forze nuove o sarebbe meglio dire, come lei ci ha opportunamente ricordato, di dono nuovi: doni nuovi a servizio del Vangelo. Don Alessandro – ha aggiunto il Vicario – che lei ha ordinato presbitero sabato scorso, ordinazione che assume, tra le altre cose, un significato particolare se si considera che è stata la sua prima ordinazione presbiterale; e poi don Francesco domenica scorsa e don Christian stasera, consacrati nell’ordine del Diaconato. P

er tutto questo, eccellenza, le siamo grati: queste ordinazioni, in questo momento non facile che il cammino dell’umanità intera sta attraversando, sono state come uno squarcio di luce intensa, di luce vera nel buio di questi ultimi nostri tempi. Sono state come una sorta di occasioni di speranza per non perdere di vista, neppure per un istante, che il Signore è con noi! Lo è sempre stato e sempre lo sarà! Da parte nostra – ha concluso don Pino – le rinnoviamo la nostra disponibilità a lasciarci condurre ed a sostenerla, ciascuno di noi per la propria parte, con la nostra preghiera, la nostra stima, il nostro affetto, la nostra fattiva ed operosa collaborazione affinchè il cammino di Chiesa che siamo chiamati a compiere nella fedeltà a Dio ed all’uomo di questo tempo, di questo territorio, proceda sicuro e spedito trovandoci ogni giorno seriamente impegnati, come singoli e come comunità, a seguire e servire il Signore corrispondendo al suo amore con la nostra vita”.

s.m.g.

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