
I due anni in cammino di monsignor Serafino Parisi a Lamezia
Tante le iniziative messe in campo in questo tempo per la città calabrese Sono trascorsi
“Carissimo Francesco vivi la diaconia come carità, come servizio delle opere di misericordia”. Questo l’invito che il vescovo della Diocesi di Lamezia Terme, monsignor Giuseppe Schillaci, ha rivolto, nel corso dell’omelia, al diacono don Francesco Benvenuto durante la concelebrazione eucaristica officiata per la sua ordinazione avvenuta in cattedrale domenica scorsa, nel rispetto delle disposizioni anticovid.
“Offri il Pane dell’Eucarestia – ha aggiunto rivolgendosi a don Francesco -, ma dai il pane della carità e per questo lasciati sempre più meravigliare da questo amore per avere sempre più comprensione e misericordia. Se ci occupiamo troppo di noi stessi, non ci resta più tempo per gli altri. In questa solennità’ di Gesù Cristo Re dell’Universo abbiamo la gioia di un nuovo diacono ed è una gioia che continua da ieri quando abbiamo avuto un nuovo presbitero. Le nostre buone intenzioni – ha detto ancora Schillaci -, i nostri progetti devono prendere corpo come esige il Vangelo ed il brano del Vangelo che abbiamo appena ascoltato penso debba costituire per ciascuno di noi un punto fermo. La pagina di Cristologia che abbiamo ascoltato la dobbiamo sempre contemplare: Cristo non incentra su se stesso la propria esistenza”.
Non un semplice invito alla carità, quindi, ma una pagina di Cristologia: “Gesù si identifica con i poveri”. Per il Vescovo, infatti, “la santità non si può capire ne’ vivere prescindendo dalle sue esigenze: la misericordia è il cuore pulsante del Vangelo. Papa Francesco ci indica due testi del Vangelo di Matteo che ci aiutano a vivere la vita cristiana nella sua misura alta che è la Santità e sono le Beatitudini ed il Giudizio universale. Vivi il tuo ministero diaconale con cui ti avvicini sempre più all’altare – ha concluso Schillaci, rivolgendosi a don Francesco - . Che diaconia è una diaconia che non si occupa della mensa corporale? Sarebbe come il grande desidero di amare Dio senza amare concretamente gli uomini. Allora non dobbiamo dimenticare questa pagina di Cristologia che dovrebbe farci impazzire d’amore verso Cristo e verso i poveri. È Cristo a stabilire questa identificazione. Unico nemico ad essere annientato sarà la morte. In questi anni ti sei preparato a questo momento. Le promesse che farai e con cui ti impegnerai davanti a Dio traducono totalmente il tuo dono ed il popolo riconosce questa capacità di dono di se”.
Infine la sollecitazione ad “essere in questo orizzonte sempre più libero e disponibile a vivere il Vangelo del servizio e della pace”.
s.m.g.
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Un evento molto atteso dalla comunità diocesana. Con l’insediamento del Tribunale si entra nella fase istruttoria di beatificazione del pastore che ha guidato l’allora diocesi di Nicastro dal 1961 al 1963.
Tutela minori: mons. Parisi (Lamezia Terme), “ci sta a cuore il futuro dei nostri ragazzi”