Avvenire di Calabria

Ad Archi presentati i due bozzetti per il presbiterio del Carmine

La comunità parrocchiale si pronuncerà entro un mese e darà indicazioni che saranno poi unite a quelle degli esperti

di Redazione Web

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Un progetto accolto con entusiasmo fin da subito dall’Ufficio beni culturali della diocesi

Nella Chiesa Maria Santissima del Carmelo ad Archi, la comunità parrocchiale ha vissuto un importante momento di condivisione lo scorso fine settimana. L’occasione è stata offerta dalla presentazione dei bozzetti per l’abbellimento del presbiterio, frutto di un lavoro durato tre anni. A raccontare il percorso è don Danilo Latella, che ha guidato la nascita di un vero e proprio laboratorio dedicato: «ArchiCarmineLab».



Un progetto accolto con entusiasmo fin da subito dall’Ufficio beni culturali della diocesi di Reggio Calabria-Bova, come ha sottolineato don Domenico Rodà: «È qualcosa che viene ad arricchire la bellezza del luogo sacro e ad alimentare la devozione, perché, come ben sappiamo, tutta l’arte sacra ci aiuta nella preghiera e nella ricerca della vera bellezza, che è Cristo».

Il commento degli esperti coinvolti nel progetto

Una grande e bella avventura: così la direttrice del Museo diocesano “Mons. A. Sorrentino”, Lucia Lojacono, ha definito l’iniziativa. «Questo laboratorio – ha spiegato – nei nostri intenti dovrà diventare un modello, un esempio da seguire. Magari anche da migliorare nelle modalità, ma che rappresenta già un punto di partenza significativo». Il Museo diocesano aveva infatti raccolto per primo le istanze di don Danilo e della comunità di Archi, gettando le basi per il coinvolgimento di padre Andrea Dall’Asta.

«Ne è nato un percorso condiviso, una progettazione partecipata» ha raccontato il religioso. Le prime fasi del progetto sono state dedicate alla scelta dei temi iconografici, tra cui l’Annunciazione, la Visitazione e la Pentecoste. Successivamente, tre artisti sono stati invitati a conoscere il territorio. Di questi, due hanno accettato la sfida, presentando i rispettivi bozzetti, che rappresenteranno il preludio alla realizzazione dell’opera finale. I bozzetti resteranno esposti nella Chiesa del Carmine per circa un mese. Periodo durante il quale la comunità sarà chiamata a esprimere il proprio voto, che si sommerà a quelli degli esperti coinvolti.

Un'esperienza che va replicata

«Questa opera – ha aggiunto Lojacono – farà della Chiesa del Carmelo di Archi un punto di riferimento non solo spirituale, ma anche artistico. Accogliendo un’opera di arte sacra contemporanea di grande pregio. Un’opera capace di suscitare devozione, favorire la preghiera e toccare il cuore e la fede di ciascuno».

Entrando nel dettaglio delle due proposte, Chiara Cardini, curatrice e critica d’arte, ha illustrato le differenze tra le due opere: «Michele Parisi ha unito la tecnica fotografica a quella pittorica, realizzando un intervento che richiede un tempo di esecuzione piuttosto lungo, ma che restituisce effetti di sfumatura e raffinatezza, favorendo un’intensa contemplazione. Davide Corona, invece, provenendo da una formazione più vicina all’illustrazione, propone uno stile pittorico sintetico. Dove colore e geometrie si fondono in un’immagine che emerge grazie a una luce diffusa».


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Il punto di padre Andrea Dall'Asta

Anche padre Andrea Dall’Asta, direttore del Museo Galleria San Fedele di Milano, era presente sabato scorso alla presentazione. Ha evidenziato la complessità tecnica che la realizzazione dell’opera presenta, spiegando che l’accompagnamento offerto agli artisti è stato principalmente di carattere iconografico e teologico, pur lasciando loro libertà nell’espressione delle rispettive poetiche. «Sono certo – ha concluso – che per la comunità sarà una bella e importante sfida riflettere su quale dei due artisti sia riuscito a interpretare meglio la teologia, l’espressività e le potenzialità che queste immagini possono offrire dal punto di vista liturgico e celebrativo».

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