Cordoglio unanime per la scomparsa dell’artista Nik Spatari. Da Mammola nel mondo, passando per Parigi insieme a Cocteau e Picasso solo per citarne qualcuno. Poi l’arrivo a Milano con la sua galleria prima di tornare in Calabria, per dare vita al suo regalo più bello a questa terra: il MuSaBa. Un sogno che la moglie Iske Maas aveva reso concreto. È stato il sindaco di Mammola Stefano Raschellà a dare la notizia al mondo.
L’ex presidente della Regione, Mario Oliverio scrive: «La scomparsa di Nik Spatari rappresenta il tramonto di un’epopea creativa che ha fatto di Mammola, in Calabria, una tela privilegiata su cui si è espresso il flusso della sua arte feconda, sublime. È stato e rimane un faro di coraggio, di incontenibile forza espressiva che ha fatto del Musaba una scuola di pensiero. Appena appresa la notizia ho sentito Hiske, che anche nel dolore è la donna forte di sempre. La Calabria deve essere grata a questo geniale artista per aver scelto la nostra terra, per averne fatto la sua casa, il suo laboratorio. Il suo corpo ha abbandonato il percorso terreno, ma Nik Spatari non morirà mai».
Sulla stessa lunghezza d’onda il messaggio di cordoglio del sindaco metropolitano Giuseppe Falcomatà: «Nik Spatari è immortale. La sua opera continuerà a parlarci di lui e le future generazioni sapranno sempre e tutto del creatore del Parco Museo Santa Barbara. Oggi piangiamo la morte dell'uomo. Dell'artista no. Quello non morirà mai. Reggio, Mammola, la Calabria, l'Italia ed il mondo intero perdono un brav'uomo; una persona che ha dedicato la propria esistenza all'arte e alla bellazza, il più puro e semplice fra gli scultori». Ed ancora: «Nik Spatari, nonostante bravura e spessore, non si è mai sentito un artista arrivato. È stato sempre immerso nella ricerca ingaggiando, ogni volta, una sfida fra l'essere umano e la materia, lui che è stato allievo di Le Corbusier e che ha scelto la sua Mammola a Parigi e Milano».
«Nik Spatari - ha concluso il sindaco metropolitano - può considerarsi fra gli esempi migliori del reggino innamorato delle proprie radici. Nel suo paese d'origine ha dato vita al Musaba, qualcosa di unico ed inimitabile, un luogo di amore e passione che infonde uno spirito internazionale ad un posto diventato tempio dell'arte contemporanea. Spinto dall’orgoglio di essere nato tra il fiume Torbido ed il mare Jonio, Nik Spatari si è sempre fatto forte dell'idea di aver scelto di tornare a vivere in Calabria assieme alla sua Hiske. A lei, adesso, va il nostro pensiero».
«Come presidente della Regione rendo omaggio a uno dei più grandi artisti calabresi che ha contribuito a costruire le migliori espressioni del Novecento collaborando come allievo di Le Counusier e considerato sodale di Jean Cocteau, Max Erst, Jean Paul Sartre. Anche chi non era un esperto d’arte attraversando la strada per Mammola rimaneva subito colpito nel vedere il parco artistico MUSABA. Un progetto nato nella temperie degli anni Sessanta grazie alla creatività di Nik Spatari e alla visione della sua compagna Hiske Maas, che abbandonano i successi internazionali di Milano e New York per ritornare alle radici di Nick e sulle macerie di un rudere in dissoluzione edificano un’esperienza artistica resiliente che pone la Calabria al centro di sperimentazioni internazionali di altissimo livello. Come Regione Calabria ci spetta il compito di non far disperdere l’enorme patrimonio artistico che ci è stato donato e che dobbiamo tramandare e far conoscere ai turisti che vogliono conoscere la Calabria e i suoi giacimenti culturali». Così il cordoglio del presidente della Regione Calabria Jole Santelli.
«Apprendo con grande tristezza la notizia della morte di Nik Spatari. La Calabria perde uno dei Suoi Figli più Nobili, ma l'Arte della Pittura consacra al Cielo un grande Maestro. Queste nostre contrade e la nostra Gente devono tanto a Nik Spatari, che, amorevolmente ancorato alla Sua inseparabile Hiske Maas, compagna di una vita, ha scelto il ritorno e la residenza tenace fra le pietre dell'Aspromonte, arricchendolo di un Eden artistico spavaldamente prepotente, visibile da ogni orizzonte e visitabile in ogni tempo. Un dono divino all'Umanità, impreziosito da opere di inenarrabile bellezza e inequivocabile significato. Non cancellerà, il tempo, un pomeriggio trascorso assieme al Maestro, qualche anno fa, il Quale mi ha regalato la Propria guida, preziosa e indimenticabile, attraverso le sensazioni misteriose che Il Sogno di Giacobbe sa far penetrare dentro ogni ruga dell'Anima.
Oggi, pur intristito da questo addio terreno, invidio i Cieli che Lo accolgono con canto di Inni e suono di cimbali». Così Nino Spirlì, vicepresidente e assessore alla cultura e ai beni cultural della Regione Calabria.