Avvenire di Calabria

La peregrinatio calabrese della croce realizzata dai detenuti di Paliano fa tappa a Castrovillari

Aggregazioni laicali a confronto in Calabria nel segno della Croce della Misericordia

Sabato il confronto promosso dal Cnal su «L’unità della Chiesa in cammino nella diversità dei carismi»

di Redazione Web

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«L’unità della Chiesa in cammino nella diversità dei carismi» è il titolo dell’incontro organizzato dal Cnal (Consulta Nazionale delle Aggregazioni Laicali) che si terrà sabato, 10 giugno, con inizio alle ore 17.00, presso il salone parrocchiale di San Girolamo a Castrovillari.

L’incontro culminerà con l’adorazione e la presenza della Croce della Misericordia che Papa Francesco ha consegnato ai cappellani delle carceri e che sta pellegrinando per tutta gli istituti di pena d’Italia. Proprio in questi giorni si trova in Calabria e sarà ospitata dalla Casa Circondariale “Rosetta Sisca” di Castrovillari sita in Contrada Petrosa su viale Cosmai.


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Tra i relatori del convegno ci saranno Paola Dal Toso, docente universitaria di Vicenza, già Segretaria della CNAL e guida Scout, monsignor Francesco Savino Vescovo della Diocesi di Cassano All’Jonio e Vice Presidente della Conferenza Episcopale Italiana. Modererà i lavori Nella Durso direttore del CDAL della Diocesi di Cassano All’Jonio.

La Croce della Misericordia è stata realizzata dai detenuti del carcere di massima sicurezza di Paliano e benedetta da Santo Padre il 14 settembre 2019. Sul legno sono dipinte scene bibliche di liberazione, di riscatto e di redenzione, ma anche le immagini di mamme in carcere con i loro bambini.

La Croce della misericordia è un segno di pace, di speranza, di riconciliazione e rappresenta il Signore che visita questi luoghi di sofferenza e dice ai detenuti che il Dio è venuto a visitarli, a toccare le ferite, a invitare a riprendere il cammino.


PER APPROFONDIRE: Reggio Calabria, impegno per i detenuti: intesa arcidiocesi – carcere


Per tutti c’è Misericordia, anche per chi ha fatto «scelte libere sbagliate» perché sulla Croce Gesù diventa giudice di salvezza, di vita nuova e non di condanna.

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