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La stella di Natale dell’Ail è ormai parte della tradizione solidale che accompagna le festività natalizie. Si tratta di una occasione duplice per fare del bene e per spendere il proprio denaro in modo socialmente costruttivo, almeno per due motivi. Il primo: regalare una pianta significa regalare vita, non solo colore o un elemento di arredo. Il secondo: quella pianta sostiene un necessario cammino di ricerca volto a contrastare alcune terribili malattie come le leucemie, i linfomi e il mieloma.
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Anche quest’anno, durante la prima settimana del mese di dicembre, le piazze d’Italia si sono arricchite di questo straordinario gesto di solidarietà. Anche tra le strade della Città metropolitana di Reggio Calabria, grazie all’operato della sezione Ail Alberto Neri, è stata distribuita la stella che ci piace definire come “stella della speranza”.
Questa rete capillare di solidarietà e generosità si regge grazie all’insostituibile apporto dei volontari Ail, persone che - o per esperienza personale, o perché coinvolte nelle esperienze di altri - hanno compreso quanto fosse importante contribuire alla distribuzione delle stelle, sostenendo così il prezioso lavoro dell’Associazione. Abbiamo raggiunto una volontaria Ail di Reggio Calabria, Filomena Malara, che, insieme a molti altri, ha offerto il suo contributo per sostenere l’associazione e le sue attività.
«Ho deciso di fare volontariato in Ail e di contribuire all’iniziativa delle stelle perché il ricavato della vendita rimane sul territorio e va a finanziare la ricerca e, nello stesso tempo, allevia i disagi e le problematiche delle persone che soffrono di leucemia. Con Casa Ail, infatti, noi cerchiamo di sollevare i malati e le loro famiglie dal disagio di dover risiedere fuori casa, di non trovare una collocazione o un luogo dove abitare. Permettiamo loro di stare in un ambiente accogliente dove noi andiamo e cerchiamo di offrire un sorriso, una chiacchiera, un modo per cercare di stemperare la loro sofferenza...per quanto possibile».
L’attività dell’Ail, prosegue Filomena «è sempre molto discreta, non vuole invadere gli spazi altrui, ma ci rendiamo conto che oltre l’aspetto economico, al quale facciamo fronte grazie alle stelle di Natale e all’uovo di Pasqua, c’è bisogno anche di una accoglienza, di un sorriso, di una parola buona, di un atteggiamento che cerchi di confortare e alleviare la sofferenza del momento e di dare un po’ di speranza per il futuro ai malati del nostro territorio. Ciò che viene ricavato dalla vendita delle stelle Ail è totalmente devoluto alle attività e alle azioni che insistono sul territorio della sezione di Reggio Calabria e Vibo».
I volontari attivi tutto l’anno, sia in Ospedale che in casa Ail, sono 36. Però, in occasione della vendita delle stelle e delle uova di Pasqua si uniscono molti volontari occasionali che, pur non potendo stare in Ospedale o in Casa Ail in maniera continuativa, si adoperano per fare in modo che l’azione dell’Ail possa essere confortata dal loro impegno.
Ma i calabresi come rispondono alle attività dell’Ail? «La risposta del territorio, ci racconta Filomena Malara, è veramente confortante, perché probabilmente siamo riusciti a far percepire che la nostra attività è seria, affidabile. Devo dire che, sia quando si tratta di raccogliere le offerte per le stelle di Natale. Sia quando siamo in Ospedale e cerchiamo di gestire le problematiche, la gente si rivolge a noi con fiducia. Si affida, ha la certezza che effettivamente siamo lì per dare una mano, un sorriso».
«Nel nostro piccolo cerchiamo di migliorare la situazione dei malati e la gente percepisce che da parte nostra c’è la voglia di aiutare». Certamente il volontariato è uno dei modi migliori per promuovere l’umanità delle relazioni. Anche per questo Filomena si rivolge ai giovani dicendo che «il volontariato è un’attività molto formativa, perché consente di toccare con mano delle situazioni particolari. Si capisce che lamentarsi per stupidaggini è eccessivo, si capisce che ci sono persone che soffrono, hanno problemi, anche altri giovani».
PER APPROFONDIRE: Ail, torna l’appuntamento con le stelle di Natale
Fare volontariato in Ail può essere uno spunto di riflessione in una società che ormai privilegia più l’avere che l’essere. Conclude Malara: «Secondo me per i giovani il volontariato è una formazione significativa. Fare un’attività di volontariato consente di aprire la mente, e vedere le cose da una prospettiva differente che probabilmente è quella giusta».
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