Avvenire di Calabria

L'ultimo libro di monsignor Morosini: «Il rapporto tra penitenza e carità»

Alla riscoperta della «caritas sacrificalis» di san Francesco

Redazione Web

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«Il rapporto tra penitenza e carità in san Francesco di Paola». Verte su questa tematica l’ultima fatica letteraria di monsignor Giuseppe Fiorini Morosini, arcivescovo di Reggio Calabria – Bova e già superiore Provinciale e Generale dei Minimi. “La caritas sacrificalis”, questo il titolo del libro edito da Rubbettino, è un testo che condensa una lunga riflessione operata da padre Giuseppe Morosini per offrire – come si legge nell’introduzione – «una ulteriore possibilità di entrare nel mistero della santità del nostro grande Padre e Maestro e di svelare ancora di più il segreto di un cammino spirituale, che appare sempre più affascinante».

Padre Morosini è consapevole di intraprendere un cammino ostico ancor più per il fatto che «sulla carità dell’eremita di Paola è stato scritto moltissimo lungo i cinque secoli di storia, a partire dalla sua canonizzazione. Quanto ci è pervenuto – sottolinea l’arcivescovo reggino – si limita, però, a una esaltazione, spesso omiletica e devozionistica». C’è una chiave di lettura nuova in monsignor Fiorini Morosini: «Armonizzare tra loro gli elementi di spiritualità, sparsi qua e là nelle Regole. Se la caritas è una virtù, che deve plasmare la vita spirituale di ogni cristiano, è chiaro che il modo come si viene plasmati da essa assume una connotazione tutta propria, che differenzia i santi tra loro». Non ha dubbi il presule sul fatto che «la caritas abbia plasmato il penitente Francesco di Paola». Una tesi sposata nelle 278 pagine del testo suddiviso in diciotto capitoli.

C’è un passaggio molto interessante nel libro in cui l’autore spiega come «Francesco, come tutti i Santi, si sente amato da Dio, risponde a questo amore, ama i fratelli in nome di Dio. Questo atteggiamento è profondamente biblico». Attraverso il discernimento si fa strada il servizio. «Grazie alla fede, – sottolinea l’arcivescovo – egli si sente sicuro che la sua scelta di vita, proposta anche ai suoi seguaci, può essere attuata; da ciò deriva la sicurezza dimostrata nel percorrere il suo cammino di vita senza lasciarsi fermare dai dubbi o dalle difficoltà affrontate». Monsignor Morosini indirizza l’opera ai confratelli, alle consorelle e a tutti i devoti del Santo di Paola, ma il suo testo – pur mantenendo il rigore di un’analisi di altissimo spessore culturale – è un libro da consigliare ai giovani in ricerca vocazionale. Il motivo, tra i tanti, si può rintracciare nella causa–effetto tra la caritas sacrificalis e l’azione sociale di san Francesco. «Miseria morale e materiale; anarchia, qua e là, nella vita pubblica e privata», scrive Ernesto Pontieri descrivendo la situazione socio–politica della Calabria al tempo del Santo di Paola: «Conosciamo tutti l’interesse di san Francesco per i problemi sociali e politici. La vita eremitica, l’austerità severa e solitaria, la contemplazione del mistero di Dio nelle lunghe ore di preghiera in solitudine, non gli hanno impedito di entrare nel vivo degli avvenimenti, mostrando grande sensibilità verso i problemi della gente, dando con coraggio e verità – spiega monsignor Morosini – il suo contributo per risolverli, conquistandosi così la fiducia e il consenso soprattutto dei ceti più poveri e deboli».

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