Avvenire di Calabria

La denuncia: «Le abitazioni sono detenute da vere e proprie caste familiari che hanno monopolizzato interi plessi»

Alloggi, Marcianò: «Chi doveva denunciare non lo ha fatto»

L'assessore ai lavori pubblici risponde alla lettera di alcune associazioni

Redazione Web

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di Angela Marcianò *

Leggo su alcune testate giornalistiche un comunicato rimesso da gruppi o associazioni cittadine nel quale si traguarda in un’ottica di scorretta polemica la dolorosa problematica della prossima adozione degli sgomberi degli alloggi di edilizia residenziale abitativa detenuti senza titolo ed occupati da tempo arbitrariamente da soggetti privi dei requisiti di legge.

Non posso accettarne i toni offensivamente allusivi ed i contenuti fuorvianti e strumentali, e ne respingo le critiche, se ed in qualche misura a me rivolte, di eccesso di zelo e di “smania di legalità”, questa solo proclamata, ma non effettiva, secondo gli autori dell’estratto di stampa.

Mi rendo conto che la “ rivoluzione “ attuata nel settore patrimonio ha colto di sorpresa e sbalordito molti cittadini, che ormai avevano abbandonato ogni speranza di legalizzazione del comparto, addirittura increduli che si potesse fare qualcosa per risanarlo, dopo decenni di assoluta anarchia, di disinteresse e di compiacente complicità, quantomeno per difetto di intervento, da parte di chi, a vario titolo, poteva farlo.

Non dico niente che non sia noto a tutti quando affermo che troppi centri di interesse poco chiari, tante utilità anche economiche poco oneste abbiano interessato la gestione delle risorse immobiliari pubbliche, consolidando un disagio sociale diffuso a tutto discapito della povera gente.
Ho preso atto di centinaia di denunce di abusi e di sopraffazioni e visto tanta gente piangere disperatamente avanti alla mia scrivania.

Alloggi detenuti da vere e proprie caste familiari che hanno monopolizzato interi plessi, immobili del Comune venduti a privati e peggio ancora da privati senza che ne avessero alcun diritto ed a prezzi di favore, appartamenti non occupati dagli assegnatari perché proprietari di altre case, alloggi subaffittati in nero, cantinati utilizzati per spaccio e contrabbando ed aree pertinenziali usurpate ed adibite a esercizi commerciali.
Tutto ciò era intollerabile e bisognava dire basta ed attivarsi di conseguenza.

Quando ho assunto questa delega che il Sindaco Falcomata' ha voluto assegnarmi ho parlato chiaro fin dal primo giorno. Tutto doveva cambiare. E già da adesso qualcosa sta cambiando.

Non a caso proviene da me la richiesta di confronti continui con il Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica in Prefettura e non senza ragione tante denunce sono già arrivate e tante altre sono in arrivo all'Ufficio del Procuratore Cafiero de Raho, denunce precise, chiare e circostanziate su situazioni di illegalità agghiacciante ed estesa, perpetrate da decenni anche sotto gli occhi delle associazioni che oggi sembrano preoccuparsi del "povero" abusivo, al quale amici o compari hanno indicato l’alloggio da occupare, od anche più di uno, per un solo nucleo familiare, scardinando le porte d’ingresso e barricandosi dentro, e non piuttosto del disperato che vive sotto un ponte o in una macchina.

Contrariamente a quanto affermato e come tra l'altro dovrebbe essere ben noto anche alle associazioni autrici del comunicato, si stanno facendo verifiche serie e rigorose dei requisiti soggettivi, e in tempi e con metodi stringenti,trasparenti e razionali, si stanno assegnando le case alle famiglie che aspettavano da anni e precisamente destinatarie dell' ultimo bando del 2005 e si stanno avviando i lavori di manutenzione degli edifici fatiscenti. Qualora non bastasse, ricordo che nei giorni scorsi è stato approvato, per la prima volta nella storia di Reggio Calabria, uno storico Regolamento per l'assegnazione degli alloggi in emergenza abitativa per non lasciare più alla politica alcuna scelta discrezionale.
Fantasie fino a pochi mesi fa! Eppure non vi è stata tanta solerzia nel fare comunicati di plauso per questi traguardi pur tanto attesi e auspicati da sempre!

Si sta dando e si deve continuare a dare una grande lezione di legalità, quella vera, quella secondo la quale la famiglia che ha atteso per anni pur avendo diritto ad un alloggio deve essere per legge sempre e comunque favorita rispetto a chi non solo ha occupato abusivamente gli alloggi, con pervicace violazione della legge senza neanche accedere ad un percorso di regolarizzazione, incorrendo nella protratta morosità di anni, prelevando furtivamente acqua dalle condutture comunali ed elettricità dalla pubblica illuminazione.
Deve radicarsi nella collettività la sicura convinzione che la buona amministrazione coincide soprattutto con il rispetto dei diritti e con l’osservanza della legge.

Ed è questo il percorso che sto impegnando, per la mia parte, e la cosa più strana che registro da quando sono assessore alle politiche della casa è che non si è mai parlato e scritto così tanto di questo settore, sul quale è sempre calato un silenzio mediatico, che mi è apparso piuttosto sospetto.

Questa situazione è nota a tutti da decenni. Eppure, chi doveva denunciare per obbligo istituzionale la piaga evidente degli abusi non lo ha fatto, chi doveva dare delle risposte concrete ai bisogni veri della gente neppure e chi doveva tutelare i diritti "delle classi sociali più vulnerabili" se ne è astenuto ed oggi si arbitra di pensare, e di scrivere, slogan sensazionalistici di volontà punitive dei deboli e di preservazione dei privilegi dei disonesti.
Falsità e calunnie da respingere senza esitazione, strumentalizzazioni evidenti che non meritano né commenti né risposte.

Lasciamo per una volta che a parlare siano i fatti: chiavi in mano a chi ne ha diritto, alloggi ripristinati e sgomberi degli abusivi.
Ed abbiamo tutti, una buona volta, l’onestà morale di apprezzare chi si impegna nella risoluzione dei problemi e che concretamente agisce in questo intento, animato solo da un sacro e incondizionato rispetto della legge.

* Assessore ai lavori pubblici del Comune di Reggio Calabria

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