Avvenire di Calabria

Deficit cognitivi, l'associazione Allegramente a confronto con enti, Chiesa e mondo della ricerca

Alzheimer, dimenticare senza essere dimenticati

All'iniziativa ospitata presso il Consultorio diocesano "Raffa" l'intervento in remoto dell'ingegnere Pasquale Fedele. Presente l'arcivescovo Morrone

di Francesco Bongiorno

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Inclusione, prevenzione, “cittadinanza attiva”. Sono questi alcuni dei temi affrontati nella conferenza “Alla scoperta dell’Alzheimer Cafè Comunale”, svoltasi giovedì 21 marzo presso i locali del Consultorio diocesano “Raffa”.

Reggio Calabria, l'Alzheimer Cafè si presenta alla città

Un incontro utile non solo a presentare ufficialmente l’organigramma, le attività e le finalità dell’“Alzheimer Cafè”, ma ad informare e discutere circa i numeri e le problematiche connesse alle varie forme di demenza senile nel nostro paese. L’Italia si attesta purtroppo come uno dei paesi più “vecchi” a livello mondiale, con tassi di natalità che confermano l’inesorabile trend vissuto negli ultimi decenni.


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Un deficit demografico che si traduce in circa 14 milioni di over 65, cioè il 23,5% della popolazione totale, aprendo così interrogativi a livello sanitario e socioculturale.

Una serie di tematiche che hanno coinvolto nel dibattito esponenti delle istituzioni locali, del mondo scientifico/accademico, ma anche semplici cittadini.

La prospettiva: una rete di sostegno che coinvolga la società civile

Da segnalare la presenza dell’arcivescovo, monsignor Fortunato Morrone, che nel corso del suo intervento ha parlato di «cittadinanza attiva», intesa come una visione del territorio a partire dal basso, interessandosi agli altri, intercettando problematiche e necessità dei meno fortunati. Ha inoltre sottolineato l’importanza e l’impegno di realtà quali l’“Alzheimer Cafè”, auspicando lo sviluppo di una vera e propria «rete di sostegno» che coinvolga i vari settori della società civile, nella promozione di luoghi di cura, ascolto e sostegno sia per i malati che per i familiari.


PER APPROFONDIRE: Alzheimer, la cura è l’AI: parla l’ingegnere calabrese che ha sviluppato la “terapia”


Sulla base dei dati Istat che certificano il sopracitato deficit demografico, anche il vicesindaco della Città metropolitana, Carmelo Versace, ha evidenziato l’importanza dell’associazionismo in un territorio che «arranca in ambito sanitario», segnalando come il supporto delle istituzioni alle piccole realtà presenti sul territorio, sia un dovere in ottica di una «politica attiva che cerca soluzioni ai problemi».

Diagnosi, terapia e Intelligenza artificiale, l'intervento del ricercatore Pasquale Fedele

Presente in collegamento video l’ingegnere informatico Pasquale Fedele, cofondatore dell’innovativa startup “MindAhead”, basata sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale (IA) per diagnosticare e prevenire le varie forme di demenza tra cui l’Alzheimer.


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Trattandosi di patologie irreversibili, fondamentali risultano essere la prevenzione attraverso gli stili di vita quotidiana e la tempestiva diagnosi circa il possibile insorgere della malattia.

Secondo il dottor Fedele: «si lavora alla prevenzione tramite un assistente digitale che guida la persona attraverso i fattori di rischio, portandola se necessario a modificare il suo stile di vita. In Francia e Germania, le terapie digitali sono riconosciute al pari dei farmaci».

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