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I giovani di “Animatema di famiglia” dell’arcidiocesi Cosenza Bisignano sono giunti a Tropea per riscoprire le motivazioni del loro servizio ai più piccoli.
Lo hanno fatto vivendo l’incontro con la bellezza che nasce dalla felicità autentica, quella legata alla ricerca del vero bene e del dono di sé ai più deboli e agli scartati dalla società: hanno incontrato il beato don Francesco Mottola.
Un’esperienza per loro indimenticabile grazie al racconto della sua vita offerto dalle Oblate del Sacro Cuore che hanno condotto i ragazzi, passo dopo passo, a vivere la gioia che il santo sacerdote ha sperimentato pur nella sofferenza.
Il fuoco dell’amore per Dio che ardeva in lui dandogli forza e ardimento lo ha reso cultore dell’infinito che si rispecchia nella natura e nell’uomo, nell’ordinarietà di «un’esistenza che è molto di più di ciò che viviamo» secondo Monica, la referente diocesana di Animatema.
«Incontrare don Mottola – secondo Andrea – è servito a comprendere che la santità non è qualcosa di speciale, ma è la cosa più semplice e comune che c’è; basta che tutto ciò che facciamo nella quotidianità sia vissuto nella gioia e in Cristo, chiedendo a Lui aiuto e sostegno».
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Sua sorella, Giulia, concorda: «L’esperienza vissuta a Tropea è stata importantissima per il nostro team, in quanto ci ha permesso di vivere dopo circa due anni di pandemia, un momento di comunione fraterna. Oltre al paesaggio stupendo che ci ha accompagnato, l’incontro con don Mottola è stato il massimo: conoscere la sua storia, vedere i luoghi che ha frequentato, ha infuocato in me il desiderio di scoprire in che modo posso mettermi a servizio degli altri, ricordandomi quanto sia semplice e naturale fare la volontà di Dio, cioè amare i nostri fratelli e affidarci completamente a lui».
Aggiunge Giulia: «Don Mottola ci dice che ognuno di noi ha una missione, piccola o grande che sia, per essere davvero felice. A noi è chiesto solo di dire il nostro sì accogliendo la richiesta che ci fa il Signore».
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«Noi siamo bellezza»: ha urlato con gioia Hilda al termine dell’incontro e, sorridendo, Francesco ha aggiunto: «La vera bellezza si può contemplare con gli occhi della fede, come è stato per don Mottola».
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