Festa San Francesco, preghiera online per ricordare i defunti covid
Si chiama “Prega per il mio caro” l’iniziativa voluta dalla Cei e dai frati di Assisi per ricordare le vittime della pandemia, in occasione della Festa del Patrono d’Italia.
di Giovanna Pasqualin Traversa* - I sistemi di condizionamento dell’aria svolgono un ruolo determinante nel controllo della dispersione di droplet e aerosol prodotti col respiro negli ambienti chiusi. Per la prima volta è stato documentato, infatti, che il raddoppio della portata dell’aria condizionata (calcolata in metri cubi orari) all’interno di una stanza chiusa riduce la concentrazione delle particelle contaminate del 99,6%. È quanto emerge da uno studio condotto dagli specialisti del dipartimento di Diagnostica per immagini e dalla direzione sanitaria dell'ospedale Bambino Gesù di Roma, in collaborazione con gli ingegneri di Ergon Research e la Società italiana di medicina ambientale (Sima) per la supervisione tecnico-scientifica. I ricercatori hanno riprodotto in 3D la dispersione di droplet e aerosol in un pronto soccorso calcolando gli effetti dei sistemi di aerazione.
La velocità doppia, si legge in un comunicato, "causa una dispersione aerea di droplet e aerosol più rapida e a distanze più grandi rispetto all’aria condizionata con portata standard oppure spenta: a condizionatore spento le persone più vicine al bambino che tossisce (1,76 metri nella simulazione) respirano l’11% di aria contaminata mentre i più lontani (4 metri) non vengono raggiunti dalla 'nube' infetta". Con il sistema a velocità doppia "si abbatte la concentrazione di contaminante e le persone più vicine ne respirano lo 0,3%, ma vengono raggiunte rapidamente anche quelle più lontane che in questo caso respirano lo 0,08% di aerosol contaminato, percentuali bassissime e sostanzialmente irrilevanti ai fini del contagio".
*Agensir
Si chiama “Prega per il mio caro” l’iniziativa voluta dalla Cei e dai frati di Assisi per ricordare le vittime della pandemia, in occasione della Festa del Patrono d’Italia.
Una cura alle emergenze relazionali accentuate dalla pandemia arriva dall’associazione reggina, la cui proposta “Scegli” è approdata in Toscana.
La Generazione Z si racconta: paure e voglia di ripartire si fondono in attesa del ritorno a scuola. Si tratta di un ritorno alla normalità dopo due anni anche per gli studenti di Reggio Calabria.