
Il 1° maggio a Bivona il Giubileo del Lavoro: preghiera, dialogo e impegno nel ricordo di Papa Francesco
L’evento quest’anno assume un significato ancora più profondo, intrecciandosi con il lutto che ha colpito la Chiesa universale.
Un mare di voti. 13.600 per l’esattezza. Tanti ne ha conquistati Giovanni Arruzzolo, presidente del Consiglio regionale uscente, per confermarsi deputato regionale in Calabria. Primo nel collegio sud. Lo abbiamo intervistato
Ho il dovere di ringraziare i cittadini che mi hanno rinnovato con generosità la loro fiducia. Essere il candidato più votato ti carica di una grande responsabilità. È un mandato forte che onorerò con impegno, dedizione, presenza ed idee. Il programma del presidente Roberto Occhiuto ha fatto la sua parte, catturando l’attenzione di tanti elettori, che sostenendo me, hanno sottoscritto la volontà di vedere attuato il grande cambiamento che immaginiamo per la Calabria. Adesso, quei progetti, quei programmi vanno messi in cantiere, con azioni, uomini e mezzi che li trasformino in condizioni concrete, reali, nuove, in questa Regione.
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È il senso di responsabilità che abbiamo sempre dimostrato. Il ragionamento pacato, le scelte, le idee possibili diventano e si dimostrano le più credibili. Gli elettori, non solo quelli della Calabria, hanno fatto capire che non pretendono le grandi rivoluzioni, le trasformazioni radicali della politica, le derive populiste o nazionaliste che molti leader in Italia ed in Europa sventolano in ogni occasione.
Il nostro Paese è una grande nazione che della democrazia e la libertà ha fatto la sua bandiera. Per quanto riguarda Reggio, devo riconoscere il grande lavoro fatto da Forza Italia sul territorio, con la presenza di molti esponenti del Governo fino alla costante presenza del vice presidente del partito, Antonio Tajani. Ma c’è soprattutto il grande lavoro fatto dal nostro coordinatore provinciale Francesco Cannizzaro, che si è impegnato fino allo stremo per raggiungere anche l’elettorato più marginale del territorio reggino e permettere al nostro partito di raggiungere il risultato di provincia più azzurra d’Italia.
È una domanda difficile. Ne sarei davvero orgoglioso. Guidare l’Assemblea di palazzo Campanella è un grande onore. Penso di avere svolto questo difficile ruolo con grande senso di responsabilità, di equilibrio, soprattutto nell’ultima fase di legislatura, quando l’incombere delle elezioni ha creato non poche fibrillazioni all’interno del Consiglio, e nei rapporti tra maggioranza ed opposizione. È stato un periodo difficile, travagliato, perché, da una parte avevamo la necessità di agire con azioni legislative, scelte politiche forti, decisioni importanti, e dall’altra eravamo condizionati dal regime di prorogatio dell’Assemblea che ci limitava all’adozione dei soli atti indifferibili ed urgenti.
Di fare quello che ho sempre fatto. Stare all’ascolto. Capire le esigenze di ciascuno, che spesso non sono richieste individuali, ma esprimono un bisogno collettivo. La politica non riguarda i singoli, e non guarda alle appartenenze ideologiche. Guarda alla generalità dei cittadini, alla nostra società: gli uomini, le donne, i giovani di questa terra, che attendono risposte, non personali, ma diffuse, per generare occasioni, recuperare un gap con il resto del Paese, che se non aggredito rischia di rimanere tale. Ecco il mio impegno, quello di contribuire a quel “colpo di reni“ di cui a Calabria ha bisogno.
L’evento quest’anno assume un significato ancora più profondo, intrecciandosi con il lutto che ha colpito la Chiesa universale.
Domani, domenica 27 aprile, torna in edicola e in parrocchia Avvenire di Calabria con un
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