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Sugli alloggi popolari a Reggio Calabria, continua a tener banco la questione della mancata assegnazione. A puntare, ancora una volta l'indice contro l'amministrazione comunale, è il coordinamento di associazioni guidato da "Un Mondo di Mondi". È di oggi l'ennesima denuncia che parte da un caso definito «emblematico e paradossale».
«Il Comune di Reggio Calabria, di concerto con la Commissione Assegnazione alloggi, non solo continua a non assegnare gli alloggi ai vincitori delle graduatorie ma, qualche settimana fa, ha pure escluso una famiglia dalla graduatoria di Emergenza Abitativa con un provvedimento contrario alla legge regionale vigente». La denuncia nel corso della conferenza stampa ospitata presso la sala "Arrupe" della Chiesa degli Ottimati, arriva dalla rete sul disagio abitativo a cui aderiscono le associazioni e i movimenti "Un Mondo Di Mondi", "A.N.C.A.D.I.C.", "Reggio Non Tace", "Società dei Territorialisti Onlus".
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Il provvedimento di esclusione, emesso dalla Commissione Assegnazione alloggi e recepito dal Comune riporta come motivazione - si legge nello stesso - il fatto che la famiglia dopo aver subito lo sfratto a Reggio Calabria nel 2021 vive di fatto in un comune della Provincia e per questo avrebbe perso «i requisiti di assegnazione ai sensi dell’articolo 10, comma 1, lettera b della legge regionale nr 32/ 1996».
L’articolo citato dal provvedimento di esclusione riporta quanto segue: «I requisiti per conseguire l'assegnazione di un alloggio di edilizia residenziale pubblica, sono i seguenti: [...] residenza anagrafica da almeno sei mesi o attività lavorativa esclusiva ovvero principale nel Comune o in uno dei Comuni compresi nell'ambito territoriale cui si riferisce il bando di concorso, salvo che si tratti di lavoratori destinati a prestare servizio in nuovi insediamenti industriali compresi in tale ambito o di lavoratori emigrati all'estero, per i quali è ammessa la partecipazione per un solo ambito territoriale».
Dove sta la presunta ingiustizia subita da questa famiglia da anni in attesa di ottenere un alloggio? Secondo l’articolo di legge il requisito che si deve mantenere per l’assegnazione non è il semplice domicilio ma la residenza anagrafica, «requisito che la famiglia in questione, sebbene sia stata costretta dopo lo sfratto a trovare casa in un altro comune, ha mantenuto nel Comune di Reggio Calabria, com’è dimostrato dal certificato di residenza» mostrato ai rappresentanti dei media nel corso della conferenza stampa.
«Pertanto - è stato evidenziato - contrariamente a quanto dichiarato nel provvedimento di esclusione, la famiglia ha mantenuto il requisito di assegnazione proprio come prevede, paradossalmente, l’articolo citato per escluderla. Non esiste alcun motivo di legge per l’esclusione».
Per "Un Mondo di Mondi" e le altre realtà associative reggine, «questo è solo l’epilogo di una vicenda che ci dimostra la pervicace volontà del Comune di non assegnare gli alloggi a chi ne ha effettivamente diritto e bisogno. Questa famiglia ricopriva la sesta posizione nella graduatoria di Emergenza Abitativa, pubblicata dal Comune il 22 dicembre 2020, perché sottoposta a sfratto esecutivo non avendo le risorse economiche necessarie per pagare i canoni di affitto».
Nel mese di luglio 2021 - è stato ancora detto nel ricostruirne l'odissea - «la famiglia con due minori in età scolare ha subìto l’esecuzione dello sfratto rimanendo sulla strada, perché il Comune non le ha assegnato l’alloggio, nonostante la graduatoria definitiva già pubblicata da sette mesi».
Subito dopo l’esecuzione dello sfratto - è ancora la ricostruzione - «i Servizi sociali presenti si sono dileguati e la famiglia con i due minori è rimasta sola su un marciapiede, cercando disperatamente di contattare telefonicamente parenti ed amici per ottenere un’ospitalità temporanea. Solo dopo molti tentativi una parente di un comune della provincia ha accettato di ospitare provvisoriamente la famiglia e per questo la stessa si è dovuta spostare con il treno fuori città dov’è ancora oggi, passando da un’abitazione all’altra, sempre in situazione di emergenza abitativa».
I due minori, è ancora la denuncia, avrebbero affrontato grosse difficoltà per inserirsi in un altro contesto scolastico ed «il dramma dello sfratto dalla casa ha inciso pesantemente sul loro sviluppo».
Data la «drammatica situazione abitativa», la famiglia per ottenere l’assegnazione, assistita dall’avvocato Francesco Nucara, ha presentato e vinto un ricorso al Tar contro il Comune con sentenza di aprile 2022. La sentenza che prevedeva l’assegnazione dell’alloggio scorrendo la relativa graduatoria non è stata applicata dal Comune e quindi la famiglia, con il proprio legale di fiducia, ha richiesto e ottenuto dal Tar il 28 dicembre 2022 il commissariamento prefettizio per l’esecuzione della sentenza.
PER APPROFONDIRE: Alloggi popolari a Reggio Calabria, continua l’attesa
Ma dopo otto mesi - denunciano ancora le realtà associative che si batto per il diritto alla casa - «il Commissariamento prefettizio non è stato applicato nei suoi specifici poteri sostitutivi e questo ha consentito al Comune ed alla Commissione Assegnazione alloggi non solo di continuare a non assegnare l’alloggio, ma addirittura di emettere questo provvedimento di esclusione non previsto dalla normativa».
Così, «mentre si è arrivati alla negazione netta del diritto alla casa, questa famiglia si trova ancora in emergenza abitativa avendo perso anche il Reddito di cittadinanza e quindi tra qualche settimana, molto probabilmente, si troverà ancora sulla strada».
«Questa vicenda - è l'amara conclusione di Giacomo Marino & Company - ci fa capire a che punto sia arrivata la negazione del diritto fondamentale alla casa e quindi quanto sia urgente contrastarla in modo unitario e concertato».
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