Avvenire di Calabria

Nuove rassicurazioni dal Comune, ma le assegnazioni non arrivano ancora. L’Osservatorio sul disagio abitativo chiede garanzie

Alloggi popolari a Reggio Calabria, continua l’attesa

Parla Giacomo Marino di “Un mondo di Mondi”. Dopo le proteste, l’auspicio: «Istituire il tavolo tecnico che metta ordine al settore»

di Francesco Chindemi

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Il tema del diritto alla casa continua a tener banco a Reggio Calabria. In particolare dopo i mancati provvedimenti che il Comune avrebbe dovuto eseguire alla luce di una doppia sentenza del Tar (una di gennaio 2021 e l’altra di aprile 2022) di due ricorsi presentati dall’avvocato Francesco Nucara e vinti da due famiglie che hanno richiesto l’assegnazione di un alloggio per Emergenza abitativa senza ottenerla.

Famiglie ancora in attesa

La questione è più complessa di quanto possa sembrare. Nei fatti, l’Ente di Palazzo San Giorgio avrebbe dovuto provvedere con le assegnazioni di cinque alloggi in emergenza abitativa e di altri tredici per il bando ordinario alla luce del via libera giunto sei mesi fa dalla Regione Calabria.


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A distanza di così tanto tempo, però, non è stato assegnato nemmeno un alloggio. E proprio a causa della mancata applicazione delle due sentenze, già da dicembre dello scorso anno il settore degli alloggi popolari di Reggio Calabria è commissariato. Gli effetti delle due sentenze del Tar e la nomina di una commissario ad acta nella persona della vicaria del prefetto, la dottoressa Caracciolo, «hanno messo sotto pressione il comune a tal punto che, a gennaio 2023, il settore Erp ha avviato formalmente la procedura di assegnazione degli alloggi per i primi 5 nuclei della graduatoria di Emergenza abitativa».

«Tuttavia, ad oggi, il Comune non ha assegnato nemmeno questi cinque alloggi», spiega ad Avvenire di Calabria Giacomo Marino presidente dell’associazione “Un mondo di mondi” e portavoce dell’Osservatorio sul disagio abitativo.

L'ultimo sit-in a Palazzo San Giorgio

Le famiglie assegnatarie insieme a Marino sono tornati giorni fa a Palazzo San Giorgio. Sono riusciti anche ad incontrare il sindaco facente funzioni Paolo Brunetti che si è detto favorevole alla proposta dell’Osservatorio: «costituire presso la prefettura un tavolo per promuovere il funzionamento legale della politica degli alloggi popolari». Proposta sulla quale si è già espresso formalmente il consiglio comunale il 10 febbraio 2017 con la sottoscrizione di una delibera ad hoc, ma che non ha avuto seguito. 

Per quanto riguarda garanzie sulle assegnazioni, le prime cinque in emergenza abitativa dovrebbero essere in dirittura d’arrivo. «Come ci ha assicurato l’assessore Gangemi, che abbiamo incontrato lunedì scorso, sono stati completati i lavori di ristrutturazione degli alloggi individuati», dice ancora Marino. Certo è, resta ancora sospesa la questione relativa alle assegnazioni delle 13 abitazioni per i vincitori del bando ordinario.

Tra rassicurazioni e speranze

«Un attesa dovuta, anche in questo caso, a lavori di ristrutturazione in corso», riferisce ancora il presidente di “Un mondo di mondi”. Ma c’è un altro paradosso, sempre legato al bando ordinario: «per le famiglie assegnatarie non è stato ancora avviato l’iter per la verifica del mantenimento dei requisiti di assegnazione, come invece fatto a gennaio per i nuclei della graduatoria dell’emergenza abitativa».

La speranza è che non si ripeta quanto accaduto con il bando del 2005 che in dieci anni di graduatoria ha visto completate solo sette assegnazioni su mille e duecento famiglie aventi diritto». Un vero fallimento, «insieme all’occasione persa degli 11 milioni di euro del Decreto Reggio che sarebbero dovuti servire per l’acquisto di nuovi alloggi, ma spostati su altri progetti non legati all’housing sociale». Muove anche da qui l’auspicio di un Tavolo che «possa servire a ripristinare la politica degli alloggi popolari di cui la città - a detta di Marino - ha tanto bisogno in questo momento di grave crisi».

Ancadic: «Serve trasparenza»

«Il Comune attui l’iter di assegnazione nel rispetto delle leggi e dei propri regolamenti. È fondamentale evitare inutili sovrapposizioni rispetto al lavoro svolto dalla commissione provinciale e da quella comunale che non hanno mancato, in questi ultimi anni, di dilatare ulteriormente i tempi di attesa per le famiglie assegnatarie».

Ad affermarlo è il presidente di Ancadic Francesco Nucara che è anche l’avvocato a cui il Tar ha dato ragione, “provocando” il commissariamento del patrimonio edilizio. Nucara è convinto che si possa uscire dall’attuale impasse solo riconoscendo i diritti di quanti hanno bisogno.


PER APPROFONDIRE: Alloggi popolari, un tetto non basta: dislocare per includere davvero


L’auspicio, inoltre, è che l’ente di Palazzo San Giorgio «collabori con il commissario ad acta affinché si possa arrivare al più presto alle prime assegnazioni e si faccia, inoltre, promotore del tavolo tecnico, per definire criteri maggiori di trasparenza e legalità all’interno di uno dei settori più complessi della città di Reggio Calabria».

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