Reggio Calabria, la Tecnoappalti dell'imprenditore Herbert Catalano nei mesi scorsi ha subito un'intimidazione di 'ndrangheta
Reggio Calabria. L’Assemblea nazionale delle associazioni antiracket nella ditta intimidita dai clan
Presente la neo presidente della Commissione antimafia Colosimo: «Quando un imprenditore denuncia, le mafie hanno già perso»
di Redazione Web
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È un messaggio di speranza quello che si è levato da Reggio Calabria che ha ospitato l'Assemblea nazionale della associazioni antiracket. Già il luogo scelto per l'assise ha assunto un valore più che simbolico.
A Reggio Calabria, l'Assemblea nazionale delle associazioni antiracket
L'Assemblea nazionale delle associazioni antiracket del Fai si è riuniti a Reggio Calabria, presso la sede dell'impresa Tecnoappalti, nel quartiere Gallina di Reggio Calabria. Una scelta non casuale. La società, operante nel campo delle costruzioni, nei mesi scorsi è stata vittima di un vile attentato intimidatorio da parte della 'ndrangheta. Circostanza della quale si è appreso proprio in occasione dell'assemblea che si è svolta ieri. È stato lo stesso titolare, Herbert Catalano, insieme agli altri imprenditori aderenti alla Federazione delle Associazioni Antiracket e Antiusura Italiane di Reggio Calabria, a darne pubblicamente notizia.
All'iniziativa era presente anche il neo presidente della Commissione parlamentare antimafia, Chiara Colosimo, oltre al prefetto Massimo Mariani e alle massime autorità nazionali e locali che hanno preso parte all'assemblea.
Colosimo (Commissione antimafia): «Quando un imprenditore denuncia, le mafie hanno già perso»
Per Chiara Colosimo non poteva esserci miglior prima uscita pubblica non fosse altro per il forte segnale si speranza emerso in occasione dell'assemblea. «Davanti a me - sono state le parole di Colosimo - ho gli operai. Nessuno più di loro qui ha le mani pulite, anche se sono sporche di cantiere, perché non hanno lasciato solo l'imprenditore Herbert Catalano. Perché non se ne sono andati. Perché non hanno scelto, come spesso è accaduto, di farsi intimorire, di dire "è più conveniente stare altrove". È a loro che dobbiamo questo impegno. È la non paura, la speranza, il coraggio che altri hanno avuto. Ma anche semplicemente, permettetemi, la normalità, quella normalità che non può più essere considerata un'eccezione in certe terre».
«Se io guardo dritto di fronte a me - ha concluso la presidente della Commissione antimafia - oltre alle gru, vedo il famoso cartello del patto antiracket. Quel cartello è la foto che resterà nei miei occhi: dice che grazie alla Tecnoappalti e a tutti gli imprenditori che non si sono spaventati e che hanno denunciato, alcune battaglie la mafia le ha già perse. Perché se siete qui oggi avete vinto voi, anzi abbiamo vinto noi. Ma avremo davvero vinto quella che mi piacerebbe chiamare la buona battaglia. Noi la combatteremo fino all'ultimo fiato, fino all'ultimo clan. Io tornerò tutte le volte che ci sarà da imparare e da prendere un po' di coraggio».
I sindaci facenti funzioni di Comune e MetroCity: «Vicini alle imprese coraggiose»
«Un clima positivo, un messaggio di speranza che infonde fiducia e coraggio. L'Assemblea nazionale delle Associazioni aderenti alla Fai, Federazione nazionale delle Associazioni antiracket e antiusura italiane, che decide di riunirsi simbolicamente a Reggio Calabria, alla presenza di autorevoli espressioni dello Stato, è un segnale di attenzione nei confronti del nostro territorio. In particolare dei tanti imprenditori che lavorano ogni giorno onestamente andando a costituire l'ossatura di un tessuto produttivo sano, che vuole liberarsi dai tentacoli della 'ndrangheta che per lungo tempo hanno asfissiato economicamente e socialmente la nostra comunità». Ad affermarlo i sindaci facenti funzioni della Città Metropolitana, Carmelo Versace, e del Comune di Reggio Calabria, Paolo Brunetti, a margine dell'iniziativa promossa dalla Fai presso la sede dell'impresa Tecnoappalti.
«La nostra solidarietà e la nostra vicinanza - affermano ancora Versace e Brunetti - va alla comunità di Tecnoappalti e tutte le imprese che sul nostro territorio hanno deciso di schierarsi in maniera aperta e convinta dalla parte della legalità, denunciando i tentativi estorsivi e rischiando la propria attività pur di stare dalla parte giusta. Una vicinanza che va espressa nei confronti dei titolari di queste imprese, ma anche dei loro collaboratori, che subito dopo la denuncia si ritrovano a dover fronteggiare, a volte senza meccanismi di protezione e premialità del tutto efficaci, condizioni di difficoltà dovute al venir meno di clienti e fornitori».
«È importante che su questi aspetti siano le istituzioni a metterci la faccia, con la presenza certamente, che senza dubbio va considerata come un fatto positivo, ma anche attraverso strumenti normativi che diano sostegno e vicinanza a chi decide di denunciare. In questo senso - concludono i sindaci facenti funzioni - l'attività pubblica promossa dalla Fai e l'attenzione della Commissione parlamentare antimafia possono costituire un segnale certamente positivo, in grado di dare sostegno e vicinanza alle tantissime imprese oneste del nostro territorio».
Le parole del cardinale durante la consegna del premio “Giorgio La Pira – Città di Cassano” . Il presidente della Cei è intrevenuto sui temi cruciali della giustizia italiana e del fenomeno migratorio.
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