Monsignor Panzetta lascia Crotone, nominato vescovo coadiutore di Lecce
È stato lo stesso presule a comunicare ufficialmente la notizia al clero, ai religiosi, alle religiose e alla comunità diocesana convocati nella Chiesa dell’Immacolata.
Avevano creato un’impresa di pulizie ad hoc che operava nel crotonese per giustificare l’assunzione fittizia di manodopera. Scopo della truffa era quello di consentire, ai presunti prestatori d’opera, l’indebita percezione delle indennità di malattia, maternità e disoccupazione e la fittizia costituzione di contributi al fine di maturare i requisiti per la pensione di anzianità. Il tutto per oltre 150mila euro di prestazioni previdenziali di cui avrebbero beneficiato i falsi dipendenti ai quali, di conseguenza, sono stati disconosciuti i rapporti di lavoro. È quanto è stato scoperto dalla guardia di finanza di Crotone che ha deferito all’autorità giudiziaria l’amministratore dell’impresa, istituita come società a responsabilità limitata, e 42 “falsi” lavoratori. Per tutti l’accusa, in concorso è di truffa aggravata finalizzata al conseguimento di indebite erogazioni previdenziali ed assistenziali e di falsità ideologica commessa da privati in atti pubblici. Le indagini della fiamme gialle, infatti, avrebbero appurato l’insussistenza dell’azienda per via della carenza dei requisiti richiesti dalla legge e, cioè, organizzazione, continuità e remuneratività dell’impresa, oltre che la totale assenza di documentazione contabile ed amministrativa atta a comprovare l’effettivo svolgimento di un’attività economica.
È stato lo stesso presule a comunicare ufficialmente la notizia al clero, ai religiosi, alle religiose e alla comunità diocesana convocati nella Chiesa dell’Immacolata.
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