Avvenire di Calabria

Si tratta, scrive il Lanza, di una vile intimidazione «chiaramente di natura “politica” rivolto ad un esponente delle istituzioni regolarmente eletto»

Attentato a Giusy Caminiti, la solidarietà dell’Istituto diocesano Lanza

L'ente formativo della Chiesa reggina manifesta la propria vicinanza alla sindaca di Villa San Giovanni

di Redazione Web

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La sera del 3 giugno è stata incendiata la porta dello studio legale di Giusy Caminiti, Sindaco di Villa San Giovanni.

Si tratta dell’ennesimo vile attentato, chiaramente di natura “politica” (la persona, infatti, non svolge più attività professionale) rivolto ad un esponente delle istituzioni regolarmente eletto e particolarmente importante perché giovane, donna e sindaco, per di più simbolico rappresentante della “città-ponte” fra Reggio e Messina.


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Analogamente a quanto accaduto in altri casi di attentati di recente verificatisi, l’Istituto di Formazione Politico sociale “Mons Antonio Lanza” dell’Arcidiocesi di Reggio Calabria-Bova esprime una sincera e fortissima vicinanza a Giusy Caminiti, nella certezza che non si farà intimidire dall’azione di persone miserabili, perché capaci solo di violenza e non di difficile, ma fecondo, dialogo democratico.

Chiaramente dispiacere, rabbia e sdegno non sono sufficienti, ma sarebbe sbagliato “tacere” rassegnati di fronte questi gesti di ottusa violenza intimidatoria. È evidente che dobbiamo fare ancora molta strada per una maturazione civile che combatta ‘ndrangheta, interessi privati a discapito di quelli pubblici, malaffare, ecc.
In ogni caso, indipendentemente dal colore politico della persona, esprimiamo forte solidarietà al Sindaco di Villa San Giovanni: che non si senta “sola” in questo momento! Dietro lei, e ogni altra istituzione “attaccata” vigliaccamente, c’è la stragrande maggioranza della popolazione sana e, non ultimi, il laicato ed in genere la Chiesa reggina.

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