Avvenire di Calabria

Il 31 luglio del 2020, il cedimento del tetto della struttura: venne aperta un'inchiesta dalla Procura reggina

Auditorium Calipari, dissequestrata la sala crollata

Il presidente Mancuso: «La notizia è il primo atto verso la ricostruzione del prestigioso edificio»

di Francesco Chindemi

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La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria ha disposto «la revoca del sequestro della sala auditorium Nicola Calipari nel plesso Consiglio Regionale della Calabria e delle limitrofe aree di stoccaggio del materiale rimosso - ad eccezione dei campioni prelevati nell’ambito della consulenza tecnica dai reperti della copertura crollata – con restituzione all’avente diritto». È quanto rende noto, il presidente del Consiglio regionale della Calabria, Filippo Mancuso.


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Un anno e mezzo fa, l'improvviso quanto inatteso crollo della copertura di una delle sale istituzionali più prestigiose della regione. Il cedimento strutturale, finito poi sotto la lente della procura reggina, si era registrato nel primo pomeriggio del 31 luglio dello scorso anno. Per fortuna, nessuno si trovava all'interno della struttura, solitamente utilizzata per incontri, convegni e corsi di formazione. In quel periodo, sospesi, per via delle restrizioni anticovid.

Auditorium Calipari dissequestrato, Mancuso: «Una bella notizia»

Il «decreto di revoca del sequestro» è stato notificato al Consiglio regionale mercoledì pomeriggio, si apprende ancora da Palazzo Campanella.

Il dissequestro è il primo atto verso la ricostruzione dell'Auditorium intitolato a Nicola Calipari. A sottolinearlo è lo stesso presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso. «La notizia della revoca del sequestro - afferma - ci fa molto piacere».


PER APPROFONDIRE: Crolla il tetto dell’auditorium Calipari di Palazzo Campanella


«Adesso avvertiamo l'esigenza, mi auguro nel più breve tempo possibile, di restituire al Consiglio, alla città e alla Calabria una sala di 600 posti a sedere. Sala che, prima del grave evento, era considerata un’agorà elegante ed ipertecnologica al servizio della collettività».

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