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La Calabria non perda l’esperienza di solidarietà del Banco Alimentare salvando al contempo il diritto dell’Ente economico coinvolto
“Alleanza contro la povertà” conosce le problematicità in cui si trova il Banco Alimentare per la Calabria. Sono le difficoltà quotidiane di persone, famiglie e gruppi poveri e immiseriti. Fatiche – scrive il portavoce don Giacomo Panizza - connesse alle scelte coraggiose assunte dal Banco per voler operare in contesti storici ed economici disagiati che provocano disuguaglianze. Sono rischi per chi le affronta cercando di costruire più giustizia e coesione sociale. E in Calabria ne abbiamo bisogno.

Siamo solidali con gli amici e le amiche del Banco Alimentare - prosegue Panizza. Attivo da decenni e ben organizzato nella raccolta e nella distribuzione di beni alimentari. E anche promotore di relazioni di aiuto con uomini e donne deboli, privi di tutele e senza voce. Insieme a realtà del Terzo settore, della Chiesa e le parti sociali auspichiamo che si possa e si debba superare gli ostacoli che si frappongono ai tempi utili al Banco per potersi trasferire altrove a continuare il servizio insito nella sua missione. È giusto sostenere il diritto di un Ente a far fruttare economicamente la sua proprietà.
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E al tempo stesso il poter aiutare chi ha fame e sete, o malato e fragile. Le problematicità del dilemma sono insite nelle complessità delle diverse “forme di valore” lecite delle due parti in campo, che miscelano lavoro e beneficenza, equità e diritti, economia e umanesimo.
“Alleanza contro la povertà in Calabria” giudica questione rilevante che la Calabria non perda l’esperienza di solidarietà del Banco Alimentare. Salvando al contempo il diritto dell’Ente economico coinvolto. Giudica però doveroso difendere e promuovere anche i diritti delle persone che necessitano “oggi” dell’inderogabile tutela della loro esistenza dignitosa. Il “valore di proprietà” dell’uno (che pare non verrebbe eroso). E il “valore umano e civile” dell’altro (del tempo utile al trasferimento delle derrate alimentari). Interrogano tutti noi, istituzioni e società, sul “che cosa poter fare insieme” per risolvere problematicità sempre più diffuse in Calabria e nel resto del Paese.

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