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Una Reggio Bic a due facce con una reazione importante dopo l’intervallo, ma troppo tardi per riscrivere la partita
Inizia in salita la semifinale scudetto per la Reggio Bic, che cade in Gara 1 al cospetto di un Porto Torres cinico e ben organizzato. A commentare la sconfitta, con lucidità e senso critico, è Ivan Messina, tra i protagonisti del team reggino. «Intanto – esordisce Messina – vanno fatti i complimenti a Porto Torres per la prestazione. Hanno giocato una grande partita. Da parte nostra resta il rammarico: volevamo vincere in casa, anche per metterci nella posizione di giocarcela in Sardegna con più tranquillità».
Una gara dai due volti quella vissuta al PalaCalafiore: una Reggio Bic lenta e contratta in avvio, poi il risveglio tra il secondo e il terzo quarto, fino però a un ultimo parziale in cui le energie sembrano venire meno. «Sapevamo quanto fosse fondamentale l’approccio, lo avevamo capito anche dalla semifinale di Coppa Italia. E invece abbiamo regalato completamente il primo quarto. La partita era stata preparata bene, lavorata in allenamento, ma manca ancora quello step decisivo: la capacità di affrontare gare di questo livello, contro giocatori di caratura ed esperienza, per tutti i 40 minuti. Non si possono concedere blackout».
Una Reggio Bic a due facce, dunque, con una reazione importante dopo l’intervallo, ma troppo tardi per ribaltare una partenza che ha spianato la strada a Porto Torres. «Se vai sotto di 15 o 20 nel primo quarto, poi è una salita ripidissima – commenta ancora Messina – e non è detto nemmeno che riesci a rientrare».
Adesso lo sguardo è rivolto a Gara 2 in Sardegna, dove servirà una vera e propria impresa per pareggiare la serie. «Sabato sarà il nostro all-in – dice con determinazione Messina – Come ci siamo detti anche a fine primo tempo: dobbiamo dare tutto. Abbiamo lavorato un anno intero per arrivare fin qui e ci siamo meritati queste semifinali. Non possiamo permetterci di lasciare nulla. Loro non ci regalano niente e noi dobbiamo rispondere con lo stesso spirito».
Infine, una parentesi sull’arbitraggio, senza cadere nella polemica: «Non è nel mio stile parlare degli arbitri. C’è chi è più competente per valutare il loro operato. Io preferisco concentrarmi su quello che possiamo fare meglio noi. Di certo abbiamo messo del nostro per perdere, e su questo dobbiamo lavorare».
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Una sconfitta che fa male, ma non chiude i giochi: sabato a Porto Torres sarà una battaglia da dentro o fuori. La Reggio Bic lo sa, e si prepara a giocare il tutto per tutto con orgoglio e voglia di riscatto.
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