Avvenire di Calabria

Per la Coldiretti c’è il rischio di infiltrazione ‘ndrangheta. Sigilli da nord a sud

Boom di bar e ristoranti nel Mezzogiorno

Francesco Bolognese

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Un popolo non solo di “poeti, santi, navigatori” ma anche di imprenditori. Questa “voglia” di fare “l’impresa” permane anche nei periodi di vacche magre, allorquando la congiuntura economica è avversa e la luce in fondo al tunnel rimane fioca. A corroborare questo assunto giungono i dati divulgati dall’Osservatorio di Confesercenti: “mentre i negozi tradizionali continuano a diminuire, la crescita di bar e ristoranti non accenna a fermarsi: dal 2012 ad oggi, il settore conta quasi 29mila attività in più (+8,3%), aumentate al ritmo di circa trenta nuove imprese ogni giorno.” Nel panorama nazionale si staglia una luce. Infatti “a trainare la crescita del settore, ancora una volta, è il Mezzogiorno: nelle Regioni meridionali e nelle Isole si contano oltre 11mila nuovi bar e ristoranti rispetto al 2012, con una crescita del 10,8%, decisamente superiore alla media italiana (+8,3%). Particolarmente notevole, nel sud, è l’incremento di bar e altri pubblici esercizi: nel periodo sono aumentati di 4.392 unità, con una velocità (+9,4%) più che doppia rispetto a quella del totale del Paese (+4,5%)”. Emerge un “boom di bar e ristoranti”, in modo particolare nelle seguenti regioni: “Sicilia (+13,8%), seguita da Campania (+12%), Lazio (+10,6%), Puglia (+9,6%) , Toscana e Sardegna (+9,4%), quindi Calabria e Umbria (+9,3%)”, seguono, più staccate, le rimanenti regioni. Ma non è tutto oro ciò che sembra luccicare. L’allarme scaturisce dal terzo Rapporto Agromafie elaborato da Coldiretti, Eurispes, e Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare, nel quale emerge che “le organizzazioni criminali stanno in questi anni approfittando della crisi economica per penetrare in modo sempre più massiccio e capillare nell’economia legale. Quello della ristorazione è uno dei settori maggiormente appetibili. In alcuni casi la mafia possiede addirittura franchising, forti dei capitali assicurati dai traffici illeciti collaterali, queste attività aprono in breve tempo decine di filiali in diversi paesi del mondo. Sono almeno 5.000 i locali della ristorazione nelle mani della criminalità organizzata nel nostro Paese”! I ricercatori evidenziano come le mafie “si muovono ormai come articolate holding finanziarie, all’interno delle quali gli esercizi ristorativi rappresentano efficienti coperture, con una facciata di legalità dietro la quale è difficile risalire ai veri proprietari ed all’origine dei capitali”. L’allarme della Coldiretti non è un fulmine a ciel sereno. In riva allo Stretto negli ultimi anni le forze dell’ordine, su input della procura, avallati dalla magistratura giudicante, hanno posto i sigilli a decine di bar. L’operazione “Sistema Reggio”, di qualche mese addietro, ne è la summa.

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