
A Bova cerimonia di commemorazione per Sergio Cancellara
Il vicesindaco di Bova, Marino: «opera di recupero di una memoria dimenticata» È fissata per
Bova ricorda il giudice Giuseppe Viola. Questo pomeriggio, alle 17.30 presso il museo Gerhard Rohlfs di Bova, l' Associazione Bova life ricorda il suo presidente onorario Giuseppe Viola - "Un grande italiano di Bova". L'evento commemorativo, che avrà come relatori il professor Pasquale Amato e don Antonino Denisi, sarà presieduto dal presidente di Bova Life Saverio Micheletta. Renderanno testimonianza Santo Casile, sindaco di Bova , Leo Autelitano, presidente del Parco Nazionale dell'Aspromonte e Saverio Zavettieri, sindaco di Bova Marina.
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In apertura, dopo una breve introduzione del Presidente Saverio Micheletta, sarà proiettato un video-tributo prodotto da Capo Sud Television Channel e curato dal giornalista Domenico Vincenzo Vinci. «Sono orgoglioso di essere relatore e spero di essere all'altezza del compito che Bova Life e la famiglia mi hanno assegnato» le parole del professor Pasquale Amato che aggiunge: «Svilupperò il pensiero esposto nella seguente sintesi: "Il 28 maggio 2021 il giudice Giuseppe Viola ci ha lasciato fisicamente ma è entrato nella grande storia. Nella grande storia di Bova e di Reggio, del Sud e dell'Italia. Un uomo di straordinaria intelligenza e di fine e ampia cultura. Un magistrato di alta levatura, capace di interpretare con acume gli aspetti giuridici senza rinunciare alla saggezza e all'umanità. Un cittadino dotato di intenso amore per la sua terra, espresso con gli atti di una vita ma tenendo sempre un profilo riservato e mai invadente. Un gran signore che, chiamato a ereditare dal carissimo fratello gemello Piero una semplice squadra di basket dilettantistica, l'ha resa protagonista di un'ascesa graduale verso l'Olimpo della pallacanestro, dominato da club ricchi e potenti, misurandosi alla pari con essi. Grazie alla sua guida saggia e oculata, alla sua serietà e alla sua capacità di coinvolgimento quella piccola squadra è divenuta qualcosa di più di un fatto sportivo. Si è trasformata in un simbolo radioso di riscatto sociale e in un mito perenne. E quando ha compreso che il suo capolavoro rischiava di essere messo a rischio dalla sua presenza ha deciso di fare più di un passo indietro, continuando ad amarlo e a seguirlo da lontano, defilato, in silenzio. E’ un segno del destino che ci abbia lasciato dopo la strepitosa salvezza in B della "sua" Viola, che egli ha avuto il merito di costruire come un mito indissolubile di noi reggini e meridionali. A lui dobbiamo tante altre realizzazioni. Ne ricordo almeno quattro: il ritorno a Reggio della Corte d'appello, l'impianto avveniristico del Pianeta Viola in linea con i più avanzati d'Europa, il Palazzetto di Botteghelle e il Palazzetto di Pentimele, uno dei più grandi d'Italia. Mi auguro che Reggio Città Metropolitana, il Comune di Reggio e il Comune di Bova sappiano interpretare e onorare l'amore, il rispetto e la stima che questo straordinario figlio ha conquistato nelle menti, nei cuori e nelle anime di tutti i reggini».
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