
Dalla Calabria il monito di Mattarella: «Il lavoro è libertà»
«Il lavoro è legato, in maniera indissolubile, alla persona, alla sua dignità, alla sua dimensione
«L'operazione di oggi dimostra l'altissima specializzazione delle forze di polizia, dello Scico, della Polizia di Stato e della Digos che riescono ad approfondire quadri delittuosi complessi e continuamente cangianti come quelli legati al finanziamento del terrorismo islamico». Ecco l'analisi del procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo Federico Cafiero De Raho dopo l'operazione congiunta di stamane che ha tratto in arresto 13 persone con l'accusa di essere parte della rete di finanziamento delle forze Qaidiste del terrorismo siriano. «Mai, fino ad oggi – prosegue il magistrato - in Italia era stata individuata e smantellata una rete di questa portata: un obiettivo di grandissima importanza». Non è la prima operazione che negli ultimi mesi colpisce strutture e persone legate alla “guerra santa”: «Nei mesi scorsi sono state tratte in arresto – commenta il procuratore nazionale – persone che avevano giurato fedeltà al jihad, soggetti pronti ad eseguire attentati. Questo dimostra il lavoro di magistratura e forze dell'ordine, sempre pronte a sventare questi progetti terroristici e a proteggere i cittadini. Se in Italia non è ancora avvenuto nulla, non si tratta di un caso ma del risultato dello straordinario lavoro messo in campo».
I soggetti coinvolti, 11 siriani e 3 marocchini, sarebbero stati dediti ad una complessa attività di finanziamento, finalizzata a sostenere il conflitto nei territori siriani. «Il meccanismo di approvigionamento – spiega infine Cafiero De Raho – è quello denominato “Awala”, che come è noto si realizza in modo quasi medievale, attraverso la raccolta delle offerte dei fedeli e dei proventi della immigrazione clandestina, sulla base di una disposizione verbale da parte dei soggetti che beneficieranno del trasferimento di danaro. La vicenda di oggi evidenzia tragicamente anche che la rete del terrorismo islamico corrisponde talvolta a quella che gestisce le tratte dell'immigrazione clandestina».
«Il lavoro è legato, in maniera indissolubile, alla persona, alla sua dignità, alla sua dimensione
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