Avvenire di Calabria

Fenomeni estremi e crisi climatica stanno causando gravi disagi su tutto il territorio regionale

Calabria, l’erosione costiera minaccia territorio e infrastrutture

L'appello di Legambiente: «Bisogna intervenire urgentemente, servono piani di adattamento ai cambiamenti climatici»

di Redazione Web

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La Calabria è nuovamente sotto assedio per via dei fenomeni meteorologici estremi che stanno causando gravi disagi sul territorio. I danni si concentrano in particolare lungo il versante tirrenico, dove le forti mareggiate e i venti intensi stanno aggravando la già critica situazione legata all’erosione costiera.

Mare in tempesta e rischio per le abitazioni

In questi giorni, la Calabria è colpita da intensi fenomeni meteorologici che stanno causando notevoli disagi sul territorio. In particolare, il mare agitato e i venti forti stanno provocando ulteriori danni sul versante tirrenico, aggravando la già preoccupante situazione dell’erosione costiera.



La situazione si fa critica anche per la viabilità. La Statale 18 è una delle infrastrutture più colpite, con danni significativi che ne mettono a rischio la percorribilità. Ma il problema non si limita alle strade: le abitazioni situate nelle aree costiere sono sotto osservazione. A Nocera Terinese, si sta valutando l’eventualità di sgomberare alcune famiglie a causa della pericolosità della situazione.

Una crisi annunciata

Il fenomeno dell’erosione costiera non è nuovo per la Calabria. Legambiente ha più volte denunciato la gravità del problema, che secondo gli esperti è destinato a peggiorare a causa dell’aumento degli eventi estremi legati ai cambiamenti climatici. I dati dell’Osservatorio Città Clima e del Rapporto Spiagge 2024 rivelano che, dal 2010 al 2024, in Calabria si sono verificati circa 100 eventi meteorologici estremi, per la maggior parte concentrati lungo le coste.


PER APPROFONDIRE: Maltempo, stato di emergenza per Reggio Calabria e Catanzaro: stanziati 4,25 milioni di euro


Solo alla fine di novembre 2024, si sono registrati 109 eventi estremi. Un trend preoccupante che non riguarda solo la Calabria, ma tutto il Sud Italia. In questa classifica di fragilità ambientale, la Calabria si posiziona al terzo posto, preceduta solo da Sicilia e Puglia.

Secondo i dati forniti dall’ISPRA, il 30% dei 613 km di coste basse calabresi è soggetto a erosione. La fragilità del litorale e la sua esposizione agli agenti atmosferici richiedono un approccio strategico e sistematico, ma nonostante gli sforzi intrapresi, la situazione continua a peggiorare.

Piani di intervento e misure adottate

Nel tentativo di affrontare il problema, nel 2014 l’ex Autorità di Bacino Regionale ha approvato un Master Plan per la mitigazione del rischio di erosione costiera, che ha suddiviso il territorio in 21 macro-aree e pianificato interventi specifici per la difesa delle coste.

Successivamente, sono stati introdotti due strumenti operativi fondamentali: il Piano di Bacino Stralcio di Erosione Costiera (PSEC) e il Piano Stralcio di Assetto Idrogeologico (PAI). Questi strumenti hanno permesso di perimetrare le aree a rischio e stabilire le priorità d’intervento.

Un ulteriore passo avanti è stato fatto nel 2017, quando la Giunta Regionale ha approvato un programma di mitigazione per oltre 600 milioni di euro, di cui 65 milioni finanziati dal POR 2014-2020. Ma l’intervento più recente risale a febbraio 2024, con l’adozione della Delibera n. 45, che prevede il ripristino e il potenziamento delle opere di difesa costiera già esistenti, oltre all’attuazione di nuove misure di protezione.

L'appello di Legambiente

Legambiente ha chiesto alla Regione Calabria di fare chiarezza sulla reale attuazione del Master Plan del 2017 e sulle misure previste dalla Delibera n. 45 del febbraio 2024. Per l’associazione, è necessario agire in modo più deciso e meno frammentario, per evitare di dover affrontare solo le emergenze dell’ultimo minuto.

Secondo Anna Parretta, presidente di Legambiente Calabria, non è più tempo di rimandare:
«Le nostre coste, un patrimonio ambientale, turistico e culturale, sono sempre più fragili a causa dell’antropizzazione e dell’abusivismo. La Calabria ha urgente bisogno di piani di adattamento ai cambiamenti climatici che integrino misure per affrontare l’erosione costiera e ridurre i rischi per persone, infrastrutture ed economia. Solo un approccio sistemico può affrontare le crescenti criticità del nostro territorio».

Intervenire subito per evitare nuovi disastri

Intervenire ora è essenziale per evitare di affrontare le emergenze in modo reattivo e frammentario, come spesso accaduto in passato. L'erosione costiera è solo uno degli effetti della crisi climatica che colpiscono la Calabria, regione che viene considerata un vero hotspot climatico.

Per affrontare la crisi, si chiede una strategia chiara e coerente che segua le indicazioni dell’Unione Europea e del Ministero dell’Ambiente. Gli interventi dovrebbero bilanciare mitigazione (riduzione delle emissioni di gas serra) e adattamento (aumento della resilienza dei sistemi naturali e socio-economici). Senza un approccio sistematico, i fenomeni estremi continueranno a causare danni e disagi sempre più gravi.

Informare e coinvolgere i cittadini

La sensibilizzazione della cittadinanza è considerata una parte essenziale della strategia. Secondo gli esperti, entro il 2050, i cambiamenti climatici trasformeranno profondamente il territorio. È quindi necessario che i cittadini siano informati e consapevoli dei rischi e delle opportunità di intervento.



In questa direzione si colloca il progetto di Legambiente Calabria intitolato “Calabria al Centro del Mediterraneo”, realizzato con il supporto della Regione Calabria e del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Questo progetto mira a rendere la Calabria protagonista nel Mediterraneo, ponendo al centro della strategia le azioni di sensibilizzazione e adattamento climatico.

L’informazione e il coinvolgimento dei cittadini sono fondamentali per costruire una nuova cultura della prevenzione e della sostenibilità. Solo così sarà possibile affrontare con maggiore efficacia le sfide climatiche del futuro e preservare le coste calabresi, un patrimonio di bellezza e tradizione che rischia di essere inghiottito dal mare.

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