Avvenire di Calabria

Si è potuta esplorare la relazione possibile tra generazioni diverse: è stato bello vedere stagioni diverse mettersi in ascolto, rallentare il proprio passo per adeguarlo a chi cammina più piano

Campo unitario di Ac, a Cucullaro per riscoprirsi famiglia

L'associazione crede fortemente nell'intergenerazionalità: i quattro giorni dell'esperienza residenziale sono stati occasione di confronto e fecondo scambio tra i vari settori

di Domenico Galluzzo

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Ogni esperienza di campo rivela sempre qualcosa di straordinario: riscoprire la bellezza della natura e la gioia dello stare insieme fanno sentire più da vicino la presenza di Dio. Ma quest’anno abbiamo qualcosa di più da raccontare perché il campo diocesano dell’Azione Cattolica ha visto la partecipazione, contrariamente al solito, di tutte le fasce d’età associative contemplate: ragazzi, giovanissimi, giovani ed adulti si sono ritrovati insieme per quattro giorni presso l’usuale soggiorno San Paolo di Cucullaro.


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L’esperienza è stata fortemente voluta dalla presidenza e dal presidente diocesano, pur nella consapevolezza che poteva trattarsi di una scommessa facile da perdere: i conflitti tra generazioni sono il nostro quotidiano, all’interno delle nostre famiglie, nelle scuole, nella società civile…anche nelle nostre associazioni. I timori non sono mancati così come le difficoltà per pensare un percorso che potesse rivelarsi adatto dal più piccolo al più grande. Una sfida che comunque doveva essere accettata. Il prossimo anno associativo sarà particolarmente importante: sarà l’anno assembleare in cui l’associazione tutta è chiamata a rinnovare democraticamente le proprie cariche ed in cui si fissano i principi guida per il futuro della nostra associazione ed il confronto trasversale tra i diversi settori ed articolazioni associative si è rivelato particolarmente opportuno. Ed inoltre l’Azione Cattolica, che crede fortemente nel valore dell’intergenerazionalità, deve riuscire ad essere segno e testimonianza in un tempo in cui è divenuto frequente per il mondo adulto criticare i ragazzi per il loro modo di essere, di stare insieme, di fare. Ma anche l’atteggiamento dei giovani nei confronti del mondo adulto è quasi sempre tanto critico.

Si è potuta esplorare la relazione possibile tra generazioni diverse: è stato bello vedere stagioni diverse mettersi in ascolto, rallentare il proprio passo per adeguarlo a chi cammina più piano. È stato bello l’ascolto reciproco, lo scambio di esperienze. Tutto questo, alla fine della fiera, può avere portato a casa delle certezze: il gioco è gioco e piace a tutte le età. Così come la danza è danza: ballare gli attuali tormentoni estivi o la tarantella provoca lo stesso divertimento. Le stelle incantano nello stesso modo gli occhi di età diverse e la Parola di Dio….la Parola di Dio è per tutti: parla alle nostre vite, siano giovani o adulte.

Le nostre vite, adulte o giovani che siano, necessitano delle stesse cose per essere felici: una di queste è la fiducia nel Signore, è stato questo, infatti, uno dei temi affrontato dalla grande famiglia diocesana in questi giorni. Partendo dal racconto evangelico della pesca miracolosa ci siamo interrogati su come l’incontro con Gesù possa cambiare le prospettive della nostra vita, su come il fidarsi di un Dio che ti cammina accanto possa fare deviare dai tradizionali sentieri del mondo e faccia accettare il rischio di provare a costruire strade nuove nella nostra missione come associazione e come cristiani. Siamo stati aiutati, nel nostro discernimento, dai nostri sacerdoti assistenti e da alcuni preziosi ospiti: Bruna, Domenico e Paolo. In particolare Paolo è un caro amico che viene da lontano: è il vicepresidente nazionale degli adulti di Azione Cattolica e con lui ci siamo raccontati dell’importanza della nostra associazione per le nostre vite personali, per le nostre comunità, per la nostra città.

Poco sonno, poco cellulare, tanta era la voglia di stare insieme dal vivo. Tanta allegria e tantissima bellezza: rapporti di amicizia, destinati ad essere duraturi, che si sono creati o vivificati. Ed ancora tanti buoni propositi per il ritorno alla nostra vita di tutti i giorni: si torna a casa con un’esperienza di campo nel cuore ed un Dio che, ormai lo sappiamo, ci cammina accanto.

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